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Ott 16 2018

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AGRICOLTURA IN ROSA

Secondo Coldiretti, in Italia, 1 azienda agricola su 4 è gestita da donne. I dati evidenziano una concentrazione al Sud (il 45% del totale nazionale). E le “quote rosa” vanno di pari passo con le “quote giovani”

Chi pensa che l’agricoltura sia un lavoro da uomini si sbaglia di grosso: le “quote rosa” nel mondo agricolo salgono di numero, e secondo un’elaborazione di Coldiretti su dati Unioncamere, in Italia ad oggi più di 1 azienda agricola su 4 è guidata da donne, rappresentando così il 45% delle circa 215.000 imprese guidate da donne, che si concentra al sud dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Campania, dalla Basilicata al Molise. Nella loro azione imprenditoriale, le agricoltrici italiane hanno dimostrato una grande capacità di coniugare la sfida con il mercato ed il rispetto dell’ambiente, la tutela della qualità della vita, l’attenzione al sociale, il contatto con la natura assieme alla valorizzazione dei prodotti tipici locali e della biodiversità diventando protagoniste in diversi campi: dalle attività di educazione alimentare ed ambientale con le scuole ai servizi di agri-tata e agri-asilo, dalle fattorie didattiche ai percorsi rurali di pet-therapy, fino agli orti didattici. Un altro elemento di novità è l’arrivo sui campi di imprenditrici che hanno seguito percorsi formativi diversi dall’agricoltura: da scienze politiche a sociologia, da giurisprudenza a economia, da scienze della comunicazione a ragioneria, dal marketing alla consulenza aziendale. Esempio lampante è Monica Merotto, neo eletta presidente di Donne Impresa Coldiretti nella Giornata Mondiale delle Donne Rurali: allevatrice di bovini Limousine e produttrice di olio e vino in Toscana, è laureata in storia dell’arte medioevale e aveva iniziato una carriera universitaria prima di tornare alla terra.

E sembrerebbe anche che le donne che si dedicano alla terra siano anche piuttosto giovani:  il 25% delle aziende femminili sono guidate da ragazze under 35, che hanno puntato sull’uso quotidiano della tecnologia per gestire sia il lavoro che lo studio, magari usando lo smartphone per controllare gli animali in stalla nelle pause di studio all’università oppure per gestire on line acquisti e prenotazioni in agriturismo, oppure, conclude Coldiretti, per fare ricerche per recuperare varietà perdute di frutti locali o ancora per portare il vino made in Italy in tutto il mondo. Fonte: WineNews, 15.10.2018

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