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Mar 02 2013

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I TERRITORI DEL VINO ITALIANO “MOTORI CULTURALI” DI PROGETTI DI FORMAZIONE INTERNAZIONALE SULL’ENOGASTRONOMIA.

I casi della “Chianti Classico Accademy” e del Consorzio del Nobile di Montepulciano

Parliamo spesso (per fortuna) dei grandi territori del vino italiano come attrattori di investimenti dall’estero. Ma a volte capita che la sinergia virtuosa tra pubblico e privato, il rispetto e il recupero del territorio e la genuinità del legame dei protagonisti della filiera con la loro terra, attiri anche progetti di formazione da oltreconfine, facendo crescere la dimensione “geografica” e “funzionale” dei territori stessi, non più solo importanti distretti produttivi di ricchezza e di immagine, ma anche motori di sviluppo culturale.

È quello che è successo, in modi diversi, in due territori importanti della Toscana del vino, conosciutissimi nel mondo, come dimostrano tanti sondaggi e i flussi turistici che attirano, come il Chianti Classico e Montepulciano.

Nel primo caso, il Consorzio del “Gallo Nero” ha ristrutturato il Convento di Santa Maria al Prato a Radda in Chianti, che non solo, primavera ospiterà la “Chianti Classico Academy”, nuovo un centro polifunzionale con aule didattiche attrezzate, spazi espositivi e un’enoteca esclusivamente dedicata alle etichette del Chianti Classico, ma sarà anche sede (gestita da “Fine Vintage”) della Wine and Spirit Education Trust (www.wsetglobal.com), uno dei più autorevoli istituti di formazione avanzata in campo enologico presente in oltre 60 paesi di tutto il mondo (il progetto raccontato a WineNews tv dal dg del Consorzio del Chianti Classico Giuseppe Liberatore).

Nel secondo caso, il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, insieme al Comune poliziano, è appena tornato dagli Usa con i 400.000 euro promessi dall’Università di Kennesaw (Usa) che, insieme ai fondi della Regione, del Comune e del Consorzio stesso, serviranno a completare il restauro della Fortezza (un investimento costato in tutto circa 2 milioni e mezzo di euro), destinata a diventare il punto di riferimento delle attività vinicole/culturali di Montepulciano. E dei master in enogastronomia che l’università americana, particolarmente affascinata dall’aspetto ecosostenibile delle aziende di Montepulciano e non solo, ha deciso di organizzare per i suoi studenti, a partire dal 2015, nella cittadina toscana, coinvolgendo anche altri partner di livello nazionale ed internazionale come “Alma – Scuola Internazionale di Cucina Italiana”. Due begli esempi di come valorizzare e comunicare, in positivo, la forza di un territorio. Fonte: WineNews, 28 febbraio

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