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Lug 10 2013

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OLTRE LA DISOCCUPAZIONE

Non c’è solo il problema della disoccupazione: più di tre giovani sotto i 40 anni su quattro (77%) una volta trovato il lavoro pensano di cambiarlo perché sono scontenti. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Swg presentata all’Assemblea nazionale, dove è stato aperto il primo Open Space “Mollo tutto, nuova vita in campagna”, con le storie, il lavoro ed i curiosi prodotti di chi ha cambiato radicalmente vita per andare a fare l’agricoltore in campagna, realizzando il sogno di tanti italiani. Secondo l’indagine, infatti, il 38% dei giovani italiani oggi preferirebbe gestire un agriturismo piuttosto che lavorare in una multinazionale (28%) o fare l’impiegato in banca

Oggi si registra dunque un profondo cambiamento rispetto al passato, quando la vita in campagna era considerata spesso sinonimo di arretratezza e ritardo culturale nei confronti di quella in città, si tratta di una vera rivoluzione culturale con il contatto con la natura ed i suoi prodotti che è diventato premiante rispetto all’impegno negli strumenti finanziari di un istituto di credito o nei prodotti fortemente pubblicizzati di una grande multinazionale. Dalla maestra che rinuncia al posto fisso per diventare “agriartista” all’operatore di borsa che molla la finanza per dedicarsi alle agricolonie, da chi abbandona lo studio dentistico per dedicarsi al soccorso antifrane a chi dice addio alla promettente carriera da grafica editoriale per produrre “agricosmetici”, fino all’informatico che dimentica i computer per allevare capre ed aprire un agriturismo e all’avvocato che appende al chiodo la toga e va in campagna a produrre manna. Sono solo alcune delle fortunate storie di tanti giovani che hanno deciso con coraggio ed un pizzico di ottimismo di mollare i precedenti lavori e dedicarsi con entusiasmo all’agricoltura, raccontate attraverso le brillanti e innovative idee imprenditoriali.

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