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Nov 13 2017

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ACQUE DOLCI DI LOMBARDIA

Acque dolci di Lombardia si pone come un progetto niente affatto marginale rispetto agli obiettivi strategici della nostra Associazione in Lombardia.

  1. riguarda tutto il territorio della Regione (a parte le aree metropolitane) per essere la Lombardia la Regione più ricca di acque interne.
  2. opera nell’ambito dei più ampio progetto di difesa della biodiversità si oppone alla devastazione del territorio operata dalle attività industriali e agro-industriali si
  3. colloca nella strategia di sviluppo di Terra Madre favorendo la fondazione di comunità del cibo
  4. mette in atto azioni di salvaguardia di una gastronomia originale, complessa e radicata su buona parte del territorio regionale e si collega al tema del cibo quotidiano, proponendo una possibile risposta alla desertificazione dei mari indotta dalla pesca industriale

Geografia del Progetto

Il progetto Acque dolci di Lombardia coinvolge le seguenti Condotte:

Bassa Bresciana, Valli Orobiche, Como, Gorgonzola, Monza Brianza, Assago, Melegnano, Garda, Corsichese, Oltrepò Pavese, Pavia, Lecco, Vigevano, Abbiategrasso, Bergamasca, Cremonese, Iseo e Olio Franciacorta, Varese, Milano (Parco sud), Brescia, Valtellina, Mantova, Basso Mantovano, Magenta, Valle Camonica.

Essendo il territorio regionale molto vasto e non omogeneo, si dovrà suddividere in tre aree:

1) Lombardia montana, 2) Lombardia dei grandi laghi, 3) bassa Lombardia.

Nella prima area ci si occuperà delle acque dei piccoli laghi alpini e dei torrenti sia per la qualità di queste acque che per la pesca dei salmonidi e di altre specie della gastronomia ad esse collegata, e infine della acquacoltura montana. Il collegamento con i Parchi montani sarà fondamentale. In quest’area in questo momento sono efficienti solo la Condotta della Valcamonica e delle Valli Orobiche, nel futuro, una volta ricostituita avremo anche la Condotta della Valtellina

Nella seconda area ci occuperemo della difesa della specie ittiche dei grandi bacini, delle comunità dei pescatori di professione, delle peschiere, delle gastronomie locali.

Nella terza area i temi che tratteremo sono: la biodiversità dei grandi fiumi e del reticolo dei canali di irrigazione e bonifica, il contenimento degli alloctoni, il rapporto fra acqua e agricoltura, i Parchi dei grandi fiumi, l’acquacoltura di pianura.

Difesa della biodiversità

Riguarda tutte e tre le aree indicate.

La nostra prima azione dovrà essere indirizzata innanzi tutto alla individuazione delle specie itiiche che sono in rischio di estinzione o in grave sofferenza. Le Condotte dovranno quindi (in collaborazione con le Associazioni ambientaliste, con le Associazioni di pescatori professionisti e amatoriale, con gli Assessorati provinciali competenti, con i Parchi) individuare tali specie, focalizzare il legame che esse hanno con le gastronomie locali e suggerirne la collocazione sull’Arca del gusto (così come abbiamo fatto in altre parti d’Italia con le razze animali in via di estinzione) o la costituzione di Presidi.

Contemporaneamente dovremo intervenire in favore della difesa degli ambienti che hanno consentito lo sviluppo di tali specie.

Per l’area montana sarà opportuno partecipare alle azione delle comunità locali (i Parchi soprattutto) volte a difendere specie come il gambero di fiume autoctono oltre che l’integrità dei corsi d’acqua dalle interruzioni con sbarramenti e dighe, cementificazione degli alvei, realizzazione di impianti di allevamento ittico inquinanti…ecc.

Per l’area dei grandi laghi si dovrà difendere la specie gardesana del carpione in grave sofferenza e dell’alborella la cui pesca è stata vietata per due anni. Il carpione, presente solamente nel Garda è un pesce di grande prelibatezza gastronomica che potrebbe essere oggetto di un’azione per costituire il Presidio SF.

L’area di pianura è quella dove si sta perdendo il maggior patrimonio di biodiversità. Oltre le specie a rischio o in forte sofferenza come laTrota Mormorata, il Pigo del Ticino, il gambero autoctono di fiume, lo storione Cobice ed altri, si manifesta un forte fenomeno di diffusione di specie alloctone (ad es. il siluro) che distruggono l’equilibrio della fauna ittica. Si assiste inoltre alla distruzione dell’habitat provocato da attività antropiche sempre più invasive (come vedremo in seguito) per cui sono sempre più numerosi i corsi d’acqua privi di pesci o i cui pesci sono inutilizzabili per l’alimentazione.

Gli effetti sull’acqua provocati dalle attività agricole (e industriali)

Si tratta di un tema di grande importanza per la nostra associazione perché ci consente di coniugare il progetto Acque dolci, alla più generale scelta strategica di SF Lombardia: quella di Terra Madre.

Le piccole produzioni locali costituiscono una sistema agricolo rispettoso dell’acqua.

In primo luogo per quanto riguarda il suo consumo. Le attività agricole legate alla zootecnia (produzione di mais) provocano un incolmabile “buco nell’acqua”. Negli scorsi anni, nella stagione estiva, si è rischiato il disastro ecologico per essere rimasti i fiumi senz’acqua.

In secondo luogo una agricoltura sostenibile difende la qualità dell’acqua evitando il versamento nelle acque di sostanze nocive come i fertilizzanti, gli erbicidi e gli insetticidi.

La ricostituzione di fasce arboree sulle rive dei corsi d’acqua è quindi un’azione imprescindibile per la difesa della qualità dell’acqua.

L’azione delle nostre Condotte dovrà porsi alcuni obiettivi da perseguire in collegamento con tutti gli attori che sul territorio, si muovono nella nostra stessa direzione: i piccoli produttori agricoli sostenibili, le Associazioni di vario tipo, gli enti locali, le scuole più sensibili…ecc.

Questi gli obiettivi:

–          Far comprendere la positiva poli-funzionalità degli ecosistemi che si producono sulle rive riforestate dei corsi d’acqua ripristinando le essenze arboree tradizionali

–          Approfondire il legame fra colture agricole sostenibili e habitat circostante al fine di conservare e ripristinare il paesaggio agrario e promuovere la produzione di fonti energetiche alternative rinnovabili che contribuiscono a diversificare il reddito agricolo,

In particolare le ns Condotte potranno mettere in collegamento tra di loro i contadini che hanno ricostituito le siepi e le fasce boscate sulle rive dei corsi d’acqua fondando Comunità del cibo

della flora e della fauna ittica spontanea tradizionale.

Per quanto concerne l’impatto delle attività industriali rimangono ancora numerosi i bacini e i corsi d’acqua inquinati negli scorsi anni e che richiedono un’azione di bonifica che la ns Associazione dovrebbe supportare: il DDT nel lago Maggiore, il mercurio e altri metalli pesanti nel basso Mincio ed altro ancora. Carlo Petrini ha proposto l’esigenza di includere nelle opere del prossimo EXPO di Milano la bonifica definitiva del Lambro, una proposta che la ns Associazione Lombarda dovrebbe sostenere con forza.

Le Comunità del cibo dei pescatori

Negli scorsi anni abbiamo imbastito un’azione per la fondazione di una Comunità dei pescatori e dei ristoratori del Lario. L’esigenza di collegare la pesca nei grandi laghi lombardi alla ristorazione che fiorisce intorno agli stessi laghi per le attività di turismo è molto sentita non solo sul Lario, ma anche sul Garda, sul lago d’Iseo, sul lago Maggiore. L’azione svolta per la Comunità del Lario non ha avuto successo soprattutto per la situazione di difficoltà delle Condotte della zona. Vi sono infatti una serie di problemi complessi che solo l’azione continua delle Condotte competenti possono risolvere. Legata alla costituzione delle Comunità sta la possibilità di fondare Presidi come quello del Missoltino del Lario , del Carpione del Garda, del pesce essiccato di Montisola (lago d’Iseo) o perlomeno la possibilità di mettere questi prodotti sull’Arca del Gusto

Il pesce di acqua dolce come cibo quotidiano

La Lombardia è la regione che più di ogni altra possiede un patrimonio gastronomico di cucina del pesce di acqua dolce, originale, complesso e radicato su buona parte del territorio regionale.

Tale patrimonio è talmente importante da resistere anche in assenza di materia prima. I pesci, le rane, i crostacei provengono ormai solo da allevamenti o dai paesi del terzo mondo. Il consumo di questi pesci resta comunque relegato ai menù della ristorazione, mentre il consumo più generale di pesce si rivolge soprattutto alla pesca marittima con un processo indotto di desertificazione dei mari. Bisogna quindi tornare al consumo quotidiano del pesce di acqua dolce.

Dovremo anche affrontare il tema dell’allevamento sostenibile. La prossima edizione di Slow Fish si occuperà della questione dedicando ad essa buona parte dell’evento. Dovremo collegarci a questa iniziativa e iniziare un lavoro sistematico di diffusione e sostegno delle aziende di acquicoltura sostenibile.

La nostra Associazione deve mantenere inoltre vivo il gusto e l’attenzione per la gastronomia basata sulle acque dolci organizzando varie iniziative:

–          eventi gastronomici

–          iniziative di formazione nelle scuole

–          iniziative di informazione: conferenze, salotti gastronomici…ecc.

La prima azione che siamo chiamati a sostenere è quella che riguarda il capitolo “osterie del pesce di fiume in Lombardia” nella nostra Osterie d’Italia. Nella scorsa edizione è stato proposto un percorso delle Osterie del Lario, nella prossima edizione il capitolo dovrà arricchirsi dei percorsi del Lago d’Iseo, del Lago di Garda, della sinistra Mincio e se fosse possibile anche della vasta area risicola che sta tra i Parchi del Ticino e Agricolo Sud Milano.

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