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Apr 03 2008

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I PROFUMI DI SICILIA

Giovedì 3 Aprile, ore 20,00

Arrivano dalla Sicilia tutti i profumi creati da Francesco Salvioni e Giovanna Rota nella loro tenuta Mulino Marcato Bianco (da agricoltura biologica) di Pietraperzia, all’interno del Parco dell’Himera, in provincia di Enna, dove hanno iniziato da alcuni anni la produzione delle più tradizionali erbe di Sicilia, recuperandone anche alcune quasi estinte come il basilico rosso, e confezionando anche i profumi, addirittura divisi per stagioni, con il Feur de Sél di Trapani, che ci presentano per l’occasione. Bravo Gioacchino, il cuoco dell’Osteria della Cuccagna, che interpreta un menu di primavera utilizzando tutti i profumi veri della Sicilia del Mulino Marcato Bianco: il menu ed i vini in accompagnamento

Sede: Osteria della Cuccagna – Via Milano, 15 – Terno d’Isola (Bg) – tel. 035.904336
Costo: € 42 per Soci Slow Food; € 48 per Simpatizzanti
Posti disponibili: 40
Informazioni ed Iscrizioni: Lorenzo Berlendis – tel. 035.795519 – condotta@slowfoodvalliorobiche.it  e Osteria della Cuccagna

Il Menu

Caprino all'erba cipollina e salvia fritta
Lavarello in carpione con capperi,origano e basilico rosso servito su polentina di ceci
Risotto mantecato con rosmarino, menta e limone e cappasanta arrostita
Stinchetto d'agnello in manto di melanzana al profumo di timo su cous-cous alle verdure
Torta di ricotta e mandorle servito con gelato alla lavanda
Piccola pasticceria alle erbe
Caffè

I Vini in abbinamento

L’artigiano del vino Nino Barraco
L’azienda si costituisce nel febbraio 2004 con la riprogrammazione del lavoro nei campi, sia nei vigneti di famiglia di modesta estensione (7 ettari), che in quelli presi in gestione in aree particolarmente vocate dell’interland trapanese.
Consapevole del livello di eccellenza raggiunto dai vini siciliani, nel decennio ‘94/2004, ma anche della loro standardizzazione ed omologazione con i vini internazionali, si avverte la necessità di intraprendere nuove ricerche e sperimentazioni che al meglio possano esprimere le peculiarità del nostro territorio. Queste ricerche sperimentali sono praticabili grazie alle modestissime quantità prodotte e vinificate. Per raggiungere questi obiettivi l’azienda ha perseguito metodi di vinificazione alternativi rispetto al pensiero enologico classico, mettendo in discussione persino la necessità di vinificazioni a temperatura controllata e l’impiego di lieviti selezionati. L’idea aziendale non è quella del vino “perfetto” ma quella di un vino che abbia una forte personalità, anche con note dissonanti.
Il vino è frutto della personale e territoriale cronistoria del suo produttore, tale intimo rapporto non permette l’interferenza in fase di vinificazione di tecnici.

Il Grillo è il vitigno nobile del Marsala
Il mio grillo è una reinterpretazione del vino prodotto a Marsala prima degli Inglesi, che tradizionalmente è ancora bevuto a tavola dai contadini, si presenta con 14,50 di alcool e note ossidative. L’uva viene selezionata in una vigna impiantata 30 anni fa su una duna di sabbia a 10 m s.l.m. e ad un Km dal mare, con un sesto di impianto di 2500 piante per ettaro, si tratta di clone antico caratterizzato da un grappolo spargolo che matura in modo disomogeneo e a cui viene praticata la pota verde. Si vendemmia alla fine di Agosto quando l’uva già matura raggiunge solo per pochi giorni un delicatissimo equilibrio fra acidità ed alcolicità. Il grappolo si presenta con una rilevante quantità di acini passiti, (la temperatura dal 1° giugno difficilmente è inferiore ai 33° con punte, a luglio ed agosto, di 44°), soltanto la cura estrema per l’apparato fogliare che deve proteggere i grappoli dal sole, la brezza notturna che ridà vita alle piante ed una distanza dal suolo adeguata, non permette la totale passitura dell’uva sulle piante.
In cantina viene praticata una piccola macerazione sulle buccie prima della pressatura con un torchio verticale, idraulico e manuale che permette di estrarre soltanto il mosto fiore. Inizia spontaneamente una fermentazione alcolica in piccoli silos di acciaio di 2500 litri con lieviti indigeni presenti sulle bucce a temperatura non controllata (in Sicilia). Inoltre per dar vita ad un vino che realmente esprima, non solo il territorio, ma anche la storia enologia del territorio si aspetta l’inizio e la conclusione della fermentazione lattica e solo allora si interviene con l’aggiunta di solfiti, quel minimo che permette di bloccare l’azione dei batteri lattici che potrebbero compromettere irrimediabilmente il vino.
Il vino matura fino a maggio sempre in acciaio per non essere contaminato da odori o sapori esterni, viene imbottigliato senza subire processi di chiarificazione, di microfiltrazione, né stabilizzazione tartarica! Il risultato è un vino estremo, con prevalenti odori terziari (cedro candito, mandorla amara, estremamente sapido e minerale) senza possibilità di mediazione in bocca, l’aspetto varietale si rivela con una pseudo sensazione di grassezza.
Vendemmia 2006: prodotte 3000 bottiglie.

Il Catarratto è il vitigno storico della provincia di Trapani, a metà degli anni ‘90 rappresentava più del 75% dell’intera produzione provinciale, veniva impiegato come base per il marsala o per il taglio di altri vini. Questo vitigno viene da me reinterpretato come vino da tavola, con un lavoro in vigna e in cantina  nel rispetto della sua autenticità.Viene selezionata una vigna di 10 anni, nel cuore dei terreni utilizzati dagli Inglesi nei primi dell’ottocento, a 8 km da Marsala e a 120m sul livello del mare, terre nere particolarmente ricche di sostanze organiche, con un sesto di impianto di 2500 piante per ettaro ed un clone più vocato alla quantità che all’alcolicità per questo viene praticata una pota verde e diradamento per ridurre la quantità e concentrare tutte le energie sui pochi grappoli mantenuti.
La vendemmia si effettua intorno al 20 di settembre e si ottiene un mosto con una buona acidità ed una discreta quantità di zuccheri. Ma “ l’Interpretazione “ che fa la differenza avviene in cantina con una piccola macerazione sulle bucce prima di essere pressate con un torchio verticale, idraulico e manuale che permette di estrarre soltanto il mosto fiore. La fermentazione alcolica inizia spontaneamente in piccoli silos di acciaio di 2500 litri con lieviti indigeni presenti sulle bucce a temperatura non controllata (in Sicilia). Per dar vita ad un vino che realmente vada ad esprimere, non solo il territorio , ma anche la storia enologica del territorio si aspetta l’inizio e la conclusione della fermentazione lattica e solo allora si interviene con un minimo di solfiti per bloccare i batteri lattici che finirebbero per compromettere irrimediabilmente il vino, il quale si fa maturare fino a maggio sempre in acciaio per non essere contaminato da odori o sapori esterni. Il vino viene imbottigliato senza subire microfiltrazioni! Il risultato è un vino in cui sono prevalenti gli odori terziari (noce moscata e fumé) dal carattere forte ed estremo senza possibilità di mediazione in bocca, l’aspetto varietale consiste in un retrogusto amarognolo, offre a chi lo beve un immersione completa nella terra Marsalese.
Vendemmia 2006: prodotte 3000 bottiglie.

Zibibbo o Moscato D’Alessandria.
Vitigno aromatico molto utilizzato in Sicilia per vini dolci. La scommessa in questo caso è di renderlo il grande vitigno aromatico per vini secchi, il gewurztraminer del sud.Rispetto allo zibibbo secco prodotto a Pantelleria rivela una minore intensità aromatica, ma una maggiore complessità nei sentori secondari dovuto alla maggiore fertilità dei nostri suoli.
La vigna di derivazione ha 9 anni, è posizionata a 1 km dal mare sopra un terreno calcareo ricco di  scheletro, con una densità di 2800 piante per ettaro.
La vendemmia effettuata nei primi giorni di settembre ci dà un uva abbastanza acida con una buona quantità di zuccheri.
La fermentazione alcolica avviene in piccoli silos di acciaio con lieviti indigeni presenti sulle bucce. Effettuata la fermentazione lattica si fa maturare fino a maggio in acciaio. Il vino viene imbottigliato senza subire chiarifichi, ne microfiltrazioni! Il risultato è un vino in cui sono presenti gli odori primari del vitigno, i secondari ricordano menta e limone, ma si rivelano anche i terziari con l’arancia surmatura e l’albicocca disidratata. L’aspetto varietale rivela un retrogusto amarognolo-erbaceo-secco.
vendemmia 2006:  prodotte 3000 bottiglie
L’artigiano del vino Nino Barraco Antonino Barraco – C/da Fontanelle n° 252 Marsala (TP) – Cell 3292073935

Azienda Agricola Terre di Giurfo
Nelle cantine di Terre di Giurfo inizia una accurata ricerca ed una attenta lettura dei percorsi storici del vino, dei suoi metodi di coltura e vinificazione. La cantina venne fondata nel 2001 dalle famiglie Giusuno-Alessi e Mercorillo. La tenuta, di proprietà dei Giusino da oltre duecento anni, è sita in contrada Giurfo, nel territorio del Comune di Licodia Eubea, ai confini con la provincia Iblea è incastonata nella valle del fiume Dirillo. L’Azienda copre 90 ettari di terra di cui 35 vitati a spalliera. In questa umile quanto preziosa terra, da molti anni si coltivano uve rosse autoctone, Nero d’Avola e Frappato. Già agli inizi del 2001, l’azienda punta alla valorizzazione del territorio della tenuta e soprattutto all’ottimizzazione delle caratteristiche qualitative dei suoi vini. La tenuta di Giurfo fa parte del territorio IGT per il Nero d’Avola e alla DOC per il Cerasuolo di Vittoria.
Per maggiori informazioni: www.terredigiurfo.it

Nero d’Avola Kundyah IGT
Il nome ha origini arabe, così veniva chiamata la città di Licodia Eubea; è il primo vino nato nelle cantine di Terre di Giuro.
Puro e vinificato in acciaio, esalta le caratteristiche delle uve Nero d’Avola, mettendo in evidenza le sue nobili quanto equilibrate qualità.
Uve: Nero d’Avola
Vigneto: altitudine m. 550 m/slm, 4.000-5.000 ceppi per ettaro.
Allevamento: spalliera
Anno d’impianto: 1995
Resa per ettaro: 80 qli/ha
Vendemmia: 2a e 3a decade di settembre
Vinificazione: in rosso con macerazione delle bucce di 5/8 gg. in vasche di fermentazione in acciaio inox da 150 hl.
Maturazione: in acciaio inox
Affinamento: in bottiglia
Grado alcolico: 13,50
Esame organolettico: colore rosso rubino intenso. Odore caratteristico del vitigno, con note di bacca rossa e frutta matura. Sapore pieno, giustamente tannico e armonico.

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