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Apr 22 2008

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I MERCOLEDI DEL VINO: I VITIGNI AROMATICI

INEBRIANTI PROFUMI, I VITIGNI AROMATICI

Domus Vini, Passaggio Canonici Lateranensi, Bergamo, 20 febbraio 2008

L'aroma è il vestito del vino, ne definisce l'estetica ed è il biglietto da visita con cui si presenta al consumatore.

Molto spesso è anche il ricordo più netto che rimane nella memoria dell'assaggiatore; molto più del gusto, l'aroma è portatore di immagini o ricordi sensoriali ed è per questo che abbiamo pensato di utilizzare l'analisi dei vitigni aromatici, per spiegare con più facilità, questo aspetto così affascinante dell'espressione di un vino.
I vitigni aromatici sono particolari varietà che si mostrano immediatamente comprensibili, riconoscibili ed accattivanti; si chiamano aromatici perchè le loro componenti odorose sono presenti già integralmente nel frutto di provenienza (aromi primari), la fermentazione non può fare altro che rispettare la dotazione di partenza dell'uva o al più, accompagnarla con arricchimenti dovuti alle tecniche di vinificazione e affinamento che il produttore, secondo la sua sensibilità o progetto, deciderà di attuare. Per conto mio posso solo aggiungere che la bellezza di questi vitigni risiede proprio nella spontaneità che la natura ha loro affidato, compito quindi del produttore sarà interpretare con rispetto la dote che si trova a gestire, evitando sovrabbondanze ed abbellimenti inutili.
Sono vitigni aromatici quelli appartenenti alle famiglie dei Moscati (bianco, giallo, rosa, di Scanzo, di Alessandria o Zibibbo), alcune varietà della famiglia delle Malvasie, il Gewurztraminer ed il Brachetto.
Per la nostra degustazione ho deciso di usare solo vini secchi, vini cioè a residuo zuccherino nullo o quasi, in modo da lasciar esprimere il varietale in modo più pulito possibile, non perchè la presenza di zuccheri sia direttamente percettibile olfattivamente, bensì perchè le pratiche colturali e di vinificazione di un vino dolce, tendono ad esasperare (o meglio, esaltare) le caratteristiche primigenie del vitigno.

Cronaca della degustazione:

Brachetto secco “Varej” 2006Hilberg Pasquero – Priocca (Cn)
Rubino cupo, luminoso. Naso di terra, sottobosco, lieve traccia animale, via via più pulito, escono note di amarena sciroppata, pesca gialla (buccia), nespola. Bocca leggermente ruvida, media compattezza per poi svanire nella seconda metà della lingua. Ritorni aromatici corrispondenti. Vino di medio peso, precisione aromatica non eccelsa (lieve rusticità), bel contrasto tra note di frutta ed espressione territoriale. Abbiamo accompagnato questo vino con una finocchiona del sommo norcino Fracassi, lievemente speziata ed ancora carnosamente giovane.

Alto Adige Goldmuskateller 2006Bessererhof – Fiè allo Sciliar (Bz)
Giallo paglierino scarico con riflessi verdi. Sentori verdi subito in evidenza, salvia fresca, menta, poi frutta bianca, uva spina, pesca bianca. Sapore nitido, esattamente come al naso, una verdità soave accompagnata dal fruttato maturo e fresco al contempo. Buona acidità, media lunghezza. Bicchiere spensierato, ottimo aperitivo.

Moscato giallo della Bergamasca “Lucelio”2006Eligio Magri –  Torre de Roveri (Bg)
Paglierino carico con lampi verdolini. Naso più caldo del precedente, l'aspetto verde è sottotono rispetto a note di frutta più cariche e mature. Qui la pesca è gialla, accenni di frutta esotica (banana, mango). Bocca composta, l'elemento di maturità è equilibrato da buona acidità e discreta sapidità. Evidente la provenienza geografica più “meridionale”, vino ottimamente eseguito.

Carso Malvasia 2004Zidarich – Duino Aurisina (Ts)
Colore ramato caldo e luminoso. Naso di macerazione, mela cotogna, fiori macerati, sentori bucciosi declinati con grande compostezza. Al gusto leggermente tannico, si affiancano una mineralità evidente, ferro rugginoso, sapido, ancora mela cotogna, radici, media lunghezza, sentori dolci di zucchero a velo. Vino morbido e delicato nonostante l'evidenza della macerazione sulle bucce, forse non un mostro di profondità ma elegante.

Abbiamo abbinato a questi primi tre vini bianchi, un risotto alle erbe aromatiche con dei gamberi spadellati.

Valle Isarco Gewurztraminer 2006- Kofererhof – Novacella (Bz)
Paglierino intenso con riflessi verdi. Naso non esplosivo, con discrezione escono la rosa, il litchi, l'ananas. Su tutto una sensazione di freschezza che evidenzia il territorio di provenienza. Bocca quasi severa, per ora l'acidità vince lo sviluppo gustativo, buon frutto, fresco e nervoso, di nuovo ananas e litchi. Quasi assente il residuo zuccherino (ormai tipico in molti Gewurz dell'Alto Adige)  per un corpo che punta più sull'agilità che sulla potenza. Mineralità in divenire.

Alsace Muscat Grand Cru Goldert 2001 –  Zind Humbrecht – Turckheim (F)
Paglierino vivido, riflessi verde oro. Naso molto raffinato, nella girandola dei profumi è evidente sin da subito la stoffa del Cru e la maestria della vinificazione. Una pennellata per ogni profumo e grande equilibrio d'insieme: c'è la pesca gialla, note esotiche di mango, frutto della passione, salvia e menta, tutto ben amalgamato con la dolcezza soffusa del legno (botte grande?) usato per l'elevage, poi ancora accenni minerali di pietra e gesso. In bocca prosegue corrispondente, con rimandi tra la dolcezza del frutto ed un'acidità mirabilmente fusa ed integrata. Grande lunghezza e vivace sapidità. C'è tutto quello che ci si può attendere da un Grand Cru e da una cantina prestigiosa.. vale sicuramente il biglietto!

Su questi due ultimi vini, l'abbinamento scelto è stato con del capretto in umido, piccolo purè e spinaci scottati.

Un ringraziamento finale va a Cristina e Simone di Domus Vini, per l'ospitalità, la pazienza e il menù davvero ben eseguito.  (Paolo Nozza)

 

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