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Mar 19 2012

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CENATA CHIOCCIOLATA

Il Mercoledi di Slow Food: gemellaggio tra il Presidio Orobico e Camuno

Proprio in questi giorni sono stato ospite, per un’importante serata, in Valle imagna, da Silvio Magni fiduciario Slow Food per le Valli Orobiche insieme al suo omonimo di Valle Camonica Gabriele Sterni, per un incontro conviviale al Ristorante Posta di Sant’ Omobono Terme, Locale Storico dal 2009, da Petronilla Frosio che con i fratelli Paolo e Camillo fa parte di una famiglia di grandi ristoratori, insignita qualche settimana fa di un importante riconoscimento, un premio dedicato all’opera di valorizzazione del territorio, e dedicato a Francesco Arrigoni, che con Veronelli ha contribuito a far grande la cucina bergamasca.

Ospite molto attesa è stata la Lumaca, per l’occasione quella Camuna presentata e vezzeggiata da Gabriele Sterni che con Silvio vanta una collaborazione datata, e cucinata in diverse maniere da Petronilla e dal suo Staff e dobbiamo dirlo ad alta voce siamo rimasti piacevolmente stupefatti dalla presentazione di ogni piatto e dagli abbinamenti vinosi. Ecco allora le lumache come frittelle, in crema di patate mascarpone e noci, nel risotto al burro di porri e avvolte nella pancetta, con verza e pioppini contornate da una polentina delicata, poi il dolce…E ringrazio Luisa Frosio per l’accuratezza nel proporci i vini come la Riserva della Contessa, il bianco Manincor 2010, siamo a Caldaro in Alto Adige, al naso il fascino del suo profumo fatto di sentori salati, di piccole spezie e note balsamiche. In bocca la freschezza e la giusta sapidità lo intonano perfettamente alle nostre lumache.

Ancora in Sud Tirolo con la cantina Kerner e il Manni Nossing 2010, il naso è caratteristico, dotato di note erbacee e mineralità che ritroviamo in una bocca gentile, sottolineando il corpo di un vino che percorreva la dorsale delle sensazioni, regalandoci una beva leggermente pungente, e che lasciava la bocca pulita e austera.

Poi un Rosato, Togni Rebaioli Martina, presentato proprio da Enrico Togni che ci raccontava del vino dedicato alla primogenita, un rosato ottenuto da uve Schiava, un vigneto terrazzato, in Valle Camonica ricordando poi, come la Schiava un tempo fosse un vitigno largamente coltivato in valle, e successivamente offerto in sacrificio per una viticoltura basata sull’ipotetica idea che potessero esserci vitigni migliori.

E noi in Valcalepio ne sappiamo qualcosa !!

Il finale dedicato al Vin Santo Trentino Francesco Poli, il gioiello più prezioso dei vini trentini, da uve Nosiola, vitigno autoctono e uve appassite in fruttaio, appassimento che proseguirà anche grazie allo sviluppo di muffa nobile, la botrytis cinerea, capace di donare al vino caratteristiche tipiche e meravigliosamente inconfondibili.    Renato Rovetta

 

i piatti ed i vini

i commensali

 

 

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