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Set 23 2022

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A TERRA MADRE IL PRIMO CAFFÈ “BUONO, PULITO E GIUSTO” PARLA CUBANO

Arrivano le prime tazzine del progetto sviluppato con la Fondazione Lavazza a Cuba, firmato dalla Slow Food Coffee Coalition

In 17 mesi ha già coinvolto 29 nuove Comunità Slow Food legate alla produzione del caffè in 9 Paesi: Cuba, Filippine, Honduras, India, Malawi, Messico, Perù, Timor Est e Uganda. La Slow Food Coffe Coalition, la rete internazionale che unisce tutti gli attori della filiera del caffè, dal contadino al consumatore, accomunati dall’amore per un caffè «buono pulito e giusto», è nata nell’aprile 2021 durante un’edizione un po’ aliena di Terra Madre Salone del Gusto, tra pandemia e lockdown, con gli ospiti in differita e le testimonianze solo in video.

Ieri invece, al Parco Dora, i protagonisti del progetto, frutto della collaborazione con il Gruppo Lavazza, c’erano tutti, inclusi i produttori cubani, accolti dal neo presidente di Slow Food, Edward Mukiibi: «Questa coalizione, ispirata ai valori della cooperazione, è una risposta concreta alla crisi che stiamo vivendo e per la quale è necessaria la rigenerazione, filo conduttore di questa Terra Madre Salone del Gusto», la prima senza Carlo Petrini al timone (ma comunque presente tra gli stand). «È un esempio concreto di transizione ecologica, e come tale richiede il coinvolgimento consapevole di tutti, da chi cura le piante di caffè a chi il caffè lo beve nella tazzina». Duplice l’obiettivo: da un lato riconoscere il lavoro dei coltivatori e dall’altro rendere i consumatori sempre più consapevoli.

La prima produzione «buona, pulita e giusta» è made in Cuba, arriva dalle province di Santiago e Granma: un BioCubaCaffè alla base del nuovo «La Reserva de ¡Tierra! Cuba» di Lavazza, primo caffè certificato Slow Food Coalition grazie al «Sistema di Garanzia Partecipativa», «quel meccanismo che consente ai membri della comunità di valutare il frutto del proprio lavoro – spiega Giuseppe Lavazza, vice presidente del Gruppo – è un processo di valutazione condiviso, unisce i produttori e gli altri stakeholders, e si fonda sulla fiducia e su norme, standard e procedure stabilite insieme, a priori. Non rappresenta un costo per i produttori, proprio perché frutto di un confronto interno e non della valutazione di un ente terzo».

La Reserva (tracciabile grazie alla tecnologia blockchain e con un packaging 100% riciclabile) sarà sul mercato da gennaio 2023, ma i visitatori di Terra Madre possono assaggiarlo in anteprima in questi giorni di Salone, nella caffetteria al Parco Dora, assieme ad altri sei caffè «pilota» della Coalizione, espressione di 11 diverse torrefazioni. A proporli, una squadra di Coffe Defenders, altro anello della catena della Slow Food Coffe Coalition: «Sono baristi consapevoli, che dei caffè certificati conoscono la storia e sanno comunicarla», veri «Ambassador dei valori della Coalizione».

Cuba è la prima comunità coinvolta, come raccontato dal vice ministro primero dell’Agricoltura, Maury Echevvarìa Bermudez e da Antonia Madelaine Vàzquez Gàlvez, di Slow Food Cuba. Il circolo virtuoso azionato sta già dando i suoi frutti: «L’isola nel 1959 aveva solo il 12% di aree coperte a foreste, frutto dello sfruttamento feroce della monocoltura, oggi dove cresce il caffè arabico tocca il 50% – dice Michele Curto, alla guida dell’Agenzia per l’interscambio culturale ed economico con Cuba – è il processo di riforestazione più importante al mondo»   fonte: laRepubblica, IL GUSTO, Miriam Massone, 23.09.2022

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