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Mar 27 2020

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EMERGENCY GESTIRÀ L’OSPEDALE DA CAMPO DI BERGAMO DESTINATO AL CORONAVIRUS

A Bergamo sta per essere ultimato dagli alpini e dalla protezione civile un ospedale da campo destinato a ospitare 140 malati di coronavirus. La struttura verrà gestita da 20 esperti di Emergency.

Mancano pochi giorni perché l’ospedale da campo di Bergamo, la città più colpita in Italia dal Covid-19, realizzato presso la fiera possa iniziare a ospitare i primi pazienti. È una corsa contro il tempo, al lavoro ci sono gli alpini, la protezione civile, Emergency, ma anche i volontari di Confartigianato con i suoi fabbri, falegnami, stuccatori e imbianchini e perfino quelli dalla Curva Nord dell’Atalanta (la squadra di calcio di Bergamo). Bergamo solidale, Bergamo che fa squadra per vincere la partita contro l’epidemia.

Se non ci sono intoppi mercoledì l’ospedale dovrebbe aprire le porte con 142 posti letto dei quali 102 attrezzati da terapia intensiva o sub-intensiva che si aggiungono agli 80 presenti all’ospedale Papa Giovanni XXIII che ormai da settimane è al collasso.

Secondo il cronoprogramma oggi dovrebbero terminare i lavori di struttura e da domani iniziare quelli più tecnologici, lasciati invece agli esperti, come tutta la rete di distribuzione dell’ossigeno. L’ospedale poi andrà cablato con la rete wi-fi connessa al Papa Giovanni XXIII.

In campo i medici di Emergency

Il team medico e logistico di Emergency sta lavorando con Areu-Azienda regionale emergenza urgenza e con la Sanità alpina per portare a compimento l’ospedale da campo. Emergency lavora alla progettazione della nuova struttura mettendo a disposizione la sua esperienza nella gestione di epidemie, maturate in Sierra Leone nel 2014-2015 durante l’epidemia di Ebola, per proteggere il personale dal contagio.

Il team di Emergency sarà composto da circa 20 persone tra medici, infermieri, fisioterapisti e logisti e gestirà direttamente il reparto di Terapia intensiva e sub-intensiva. 

“Abbiamo proposto una riorganizzazione efficace degli spazi e dei flussi, per ridurre il più possibile le possibilità di contagio – racconta Rossella Miccio, presidente di Emergency -. Ogni dettaglio della struttura è essenziale per contenerlo. È fondamentale che ogni area sia compartimentalizzata, che i luoghi di vestizione/svestizione siano ben definiti, che il movimento delle persone sia pensato e studiato in anticipo”. Emergency ha richiamato alcuni dei medici che lavoravano all’estero che hanno gestito emergenze come l’ebola per contribuire alla gestione dell’ospedale di Bergamo. fonte: LifeGate, Cecilia Bergamasco, 27.03.2020

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