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Mar 20 2019

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FILIPPINE, BALENA TROVATA MORTA CON 40 KG DI PLASTICA NELLO STOMACO

La carcassa di un giovane zifio è stata recuperata nel Golfo di Davao: un’enorme quantità di sacchetti di plastica gli aveva impedito di mangiare e idratarsi, finendo per ucciderlo

Sabato scorso i curatori del museo di storia naturale di Davao City, nelle Filippine, hanno ricevuto una chiamata dalla guardia costiera. Nel Golfo di Davao una balena dall’aspetto emaciato stava vomitando sangue e sembrava sul punto di morire. Era necessario quindi che venissero a raccoglierne la carcassa.

Quando Darrell Blatchley, un esperto di mammiferi marini e responsabile del D’Bone Collector Museum di Davao City, ha portato la balena in laboratorio e ne ha aperto il corpo per eseguire la necroscopia ha fatto una scoperta agghiacciante: il suo ventre era intasato da oltre 40 chili di riifuti di plastica.

La plastica quasi rigurgitava fuori dal suo stomaco“, ha spiegato. “Abbiamo tirato fuori la prima busta, poi la seconda. A un certo punto abbiamo contato 16 sacchetti di riso, pacchetti di merendine e grovigli di filo di nylon. Ci siamo persino chiesti come avesse fatto a sopravvivere così a lungo“.

I rifiuti di plastica erano così compressi all’interno dello stomaco della balena morta che sembravano “una massa dura come una palla da baseball“, ha aggiunto, ma semplicemente molto più grande.

Una parte di questa plastica era stata ingerita da così tanto tempo che iniziava a calcificare.
La balena, uno zifio maschio lungo circa 4,5 metri e pesante mezza tonnellata, probabilmente è morta di fame e disidratazione per colpa della plastica che le ha occluso lo stomaco. Le balene assorbono infatti l’acqua dalla cibo che mangiano e nel suo intestino non c’era traccia di cibo assunto di recente. Il corpo si stava disfacendo dall’interno. Gli acidi gastrici, incapaci di digerire la plastica, avevano provocato delle ulcere alle pareti dello stomaco.

Mano a mano che la crisi ambientale dovuta all’inquinamento da plastica si aggrava, un numero sempre maggiore di uccelli, mammiferi marini e pesci viene trovato morto con della plastica nelle viscere. Una stima del 2015 calcola che circa il 90% degli uccelli marini avrebbe ingerito plastica almeno una volta nel corso della sua vita mentre secondo l’UNESCO sono oltre 100 mila i mammiferi marini che muoiono ogni anno per colpa dell’inquinamento da plastica.
Nella maggior parte dei casi non è la quantità di plastica mangiata ad uccidere questi animali, spiega Matthew Savoca, esperto di balene presso l’università di Stanford, ma gli effetti collaterali che provocano. Ne basta un pezzetto per impedire loro di alimentarsi come dovrebbero “e gli effetti del minor apporto calorico si vanno sommando giorno dopo giorno“, aggiunge Savoca. “In sostanza troviamo plastica ovunque la cerchiamo“, dice ancora lo studioso.

Le acque delle Filippine sono particolarmente insidiose per molti animali marini. Il paese è uno dei maggiori produttori di inquinamento da plastica al mondo e molti dei suoi corsi d’acqua sono pieni di immondizia. Sono state approvate diverse leggi per ridurne il consumo e la dispersione nell’ambiente, ma i controlli sono stati sinora superficiali e mancano le infrastrutture per la raccolta e il riciclo.

Blatchley ha già recuperato 61 balene morte nel vicino Golfo di Davao. Di queste ritiene che almeno 45 siano decedute per colpa della plastica. Nella regione il problema è reso inoltre più grave dalla pesca intensiva che ha ridotto la quantità di pesce a disposizione delle balene, rendendole maggiormente attratte dagli oggetti di plastica.

Rischiano di sparire prima di riuscire ad evolversi a sufficienza per imparare a non mangiare la plastica“, conclude. Fonte: National Geographic, Alejandra Borunda, 20.03.2019

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