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Mag 21 2021

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IL GUARDIANO DEI CASTAGNETI

Da trent’anni Ettore Bozzolo si impegna per recuperare la tradizione della castanicoltura, rivitalizzando il bosco con un attento lavoro e cure quotidiane. A raccontarlo è il figlio Sandro in un documentario in fase di lavorazione, prodotto da Una Film e con il sostegno di Slow Food

Bozzolo con Carlin Petrini

Il 90% dei castagneti presenti sul territorio nazionale sono abbandonati. Un patrimonio dimenticato che qualcuno ostinatamente vuole difendere e valorizzare, prendendosene cura. La storia di Ettore Bozzolo, il custode dei castagneti di Viola Castello, sulle Alpi tra il Piemonte e la Liguria, è quella di un uomo che quasi 30 anni fa ha scelto di impegnarsi a recuperare la tradizione della castanicoltura, rivitalizzando il bosco con un attento lavoro e cure quotidiane.

Nei boschi abbandonati per rigenerarli

Bozzolo aveva capito che questa ricchezza di biodiversità era a rischio di abbandono e andava protetta. La situazione in cui versa oggi la maggior parte dei castagneti in Italia è pessima: trascurati, moribondi, questi boschi ci ricordano che chi se ne doveva occupare è sceso verso le città e che con l’abbandono delle aree interne effettivamente non sappiamo più che cosa ci stiamo lasciando dietro. Un raggio di luce è il progetto “Innesti”, il documentario in fase di lavorazione prodotto dalla società indipendente torinese Una Film che racconterà il lavoro di Bozzolo.

Il 90% dei castagneti presenti sul territorio nazionale sono abbandonati. Un patrimonio dimenticato che qualcuno ostinatamente vuole difendere e valorizzare, prendendosene cura. La storia di Ettore Bozzolo, il custode dei castagneti di Viola Castello, sulle Alpi tra il Piemonte e la Liguria, è quella di un uomo che quasi 30 anni fa ha scelto di impegnarsi a recuperare la tradizione della castanicoltura, rivitalizzando il bosco con un attento lavoro e cure quotidiane.

“Innesti”, il guardiano dei castagneti

Come l’uomo che piantava gli alberi di Jean Giono, con lentezza e costanza nel corso del tempo ha trasformato questi castagneti in riserve di vegetazione selvatica con la pratica quasi scomparsa dell’innesto, mediante la quale si dona una nuova vita ad un albero già esistente. Il figlio Sandro, a cui il padre regalò una videocamera quando aveva solo 15 anni, indirizzandolo involontariamente verso la strada del cinema, ha deciso di filmare la rinascita di questi castagneti in una terra che ha ancora l’odore della terra.

Ettore Bozzolo con il figlio Sandro ed Enrica Viola 

Attualmente a Viola si stanno svolgendo alcune riprese, ma per realizzare l’intero documentario è stata lanciata una campagna di crowdfunding che suona più come un appello per rispettare e difendere l’ambiente. “La consapevolezza è un grande motore di cambiamento ma spesso come persone preferiamo nasconderci la portata del cambiamento climatico e delle problematiche ecologiche – spiega Enrica Viola, produttrice di “Innesti” – forse perché troppo doloroso o magari perché pensiamo che le responsabilità siano sempre di altri. In questo senso la potenza visiva di un documentario, che è cinema del reale, può essere decisiva. Ti permette di capire che il mondo che cambia è proprio davanti ai tuoi occhi, che ognuno di noi gioca un suo ruolo in questa immensa complessità. In questo documentario c’è uno sguardo personale ma anche un racconto universale che tocca tutti noi e in quest’ottica può aiutare gli spettatori a vedere quello che magari i loro occhi vogliono evitare”.

Il progetto ha già ricevuto il patrocinio di Slow Food e l’attenzione e il sostegno convinto del suo fondatore Carlin Petrini, che da anni segue da vicino l’attività di Bozzolo in quei castagneti secolari: “Il supporto di Slow Food è una cosa fondamentale – aggiunge la produttrice di Una Film – perché fin dalla sua nascita porta avanti un discorso e delle pratiche che interrogano i territori proprio sul loro sviluppo. Ne esaltano la capacità di prendere in mano il proprio destino, ne sostengono le qualità e riescono a comunicare tutto questo al mondo intero. In particolare per il documentario si tratta di un supporto alla comunicazione per la campagna di crowdfunding attraverso cui speriamo di ottenere un aiuto per il completamento del piano di produzione del film. Carlo Petrini conosce a fondo il lavoro che di Ettore Bozzolo in Val Mongia e in qualche modo hanno nutrito una relazione naturale tra esseri umani sensibili e che ha per oggetto la natura. Qualche anno fa Slow Food ha rivoluzionato la propria struttura interna costituendo le “Comunità del Cibo” e la prima in assoluto che è stata creata è quella dei custodi dei castagneti.

 Diretto da Sandro Bozzolo, scritto dallo stesso regista con Francesca Arossa, “Innesti” dovrebbe accendere una luce su un paesaggio agonizzante che ha bisogno di tornare a respirare e a vivere “Il potenziale che i castagneti offrono per una svolta ecologica è presente, reale e concreto – conclude Viola – tuttavia non viene colto pienamente, anche in termini economici, perché per i giovani soprattutto mancano il lavoro e le opportunità. Quindi svelare questa realtà è il primo passo per contribuire a cambiarla. Non si parla solo di castanicoltura ma di sviluppo sostenibile e di ecoturismo. Sui castagneti stanno iniziando a germogliare i primi fiori, sulle Alpi Liguri erano da decenni che non si vedevano così tanti giovani ritornare alla castanicoltura e confidiamo profondamente che questo film sarà utile a smuovere le cose in tale direzione facendo conoscere il semplice messaggio rivoluzionario di Ettore”.  Fonte: la Repubblica, Guido Andruetto, 21.05.2021

 

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