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Ago 18 2021

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LA PANDEMIA NON HA FRENATO LE EMISSIONI. E IN ITALIA LE RINNOVABILI FATICANO AD IMPORSI

Nel report di Italy for climate emerge come gli obiettivi di riduzione di CO2 non siano proprio alla portata. Segnali positivi dal minor uso di carbone e dal boom di auto ibride ed elettriche

Nell’anno del cigno nero, diminuiscono le emissioni di gas serra (-9,8%) in Italia per effetto della grave recessione economica che ha ridotto i consumi energetici. Tuttavia, il calo non è ancora sufficiente per centrare l’obiettivo europeo del -55% al 2030 e dalla neutralità climatica al 2050. Soprattutto alla luce dei ritardi accumulati negli ultimi trent’anni, periodo in cui il nostro Paese ha registrato appena metà del taglio delle emissioni di gas serra necessario al 2030, nel 2020 -27% rispetto al 1990.

Anche per le rinnovabili i segnali non sono incoraggianti: da quasi un decennio e nel 2020 il consumo di energia green è nuovamente diminuito di 400 mila tonnellate equivalenti di petrolio. In più, i nuovi impianti per la generazione elettrica da rinnovabili sono fermi al palo: in un anno sono stati installati circa mille MW, ne servirebbero almeno 7mila. In Europa, nel 2020, sono stati installati oltre 30mila MW con Germania, Spagna e Francia in prima linea.

La fotografia dell’Italia del clima è contenuta nel rapporto “10 trend chiave sul clima 2020: cosa è accaduto in Italia nell’anno della pandemia” realizzato da Italy for climate, l’iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile che ha raccolto le adesioni di imprese impegnate sul tema del cambiamento climatico (Chiesi, Conou, Davines, Edison, Erg, Illy, Italian Exhibition Group) che fornisce una rappresentazione sintetica di alcune tendenze rilevanti in materia di clima e energia.

Da quasi un decennio in Italia le rinnovabili non crescono quasi più e nel 2020 il consumo di energia rinnovabile è nuovamente diminuito: -400mila tep 

Lo studio parte da un dato inconfutabile: il Covid non ha arrestato la crisi climatica. Rispetto al 1880, la temperatura media in Italia è infatti aumentata di quasi 2,4 gradi centigradi, molto più della media mondiale di circa +1°C. Nel solo 2020 sono stati censiti in Italia quasi 1.300 eventi meteorologici estremi connessi al cambiamento climatico.

“Gli eventi generati dalla crisi climatica – ha sottolineato Edo Ronchi, presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – sono sempre più drammatici. In Italia, solo nell’ultimo mese, la Sardegna sta bruciando, Milano e la Lombardia sono andate sott’acqua e hanno sperimentato grandinate eccezionali, l’Europa è stata colpita da quella che è stata definita l’alluvione del secolo. Incendi e alluvioni si succedono con frequenza e gravità in continuo peggioramento in varie parti del mondo. L’attenzione dei cittadini e del media è fortemente cresciuta, manca, invece, un’adeguata accelerazione delle misure, concrete e impegnative, di riduzione dei gas serra. Se aspettiamo che partano tutti per aumentare il nostro passo, saremo travolti dalla crisi climatica”.

Tuttavia, ci sono anche segnali positivi nel 2020: la drastica riduzione dell’uso del carbone, con l’obiettivo del completo phase-out entro il 2025 che non sembra più irraggiungibile, e le emissioni specifiche del kWh elettrico non sono mai state così basse, 258 gCO2/kWh. Significativo anche il boom delle vendite di auto elettriche e ibride che coprono ora circa il 20% del mercato, e di riflesso il crollo di diesel e benzina (-40%).  Fonte: Vito de Ceglia

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