Osterie d’Italia 2023: Il 31 gennaio alla SAPS di Lallio si è svolta la Presentazione della Guida delle Osterie per valorizzare l’identità territoriale bergamasca di ostesse e osti
Osterie d’Italia 2023 è giunta alla trentatreesima edizione continuando a raccontarci la ristorazione italiana più autentica raccogliendo 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina. Presente anche una selezione di ristoranti scelti per la proposta di cucina territoriale e la selezione degli ingredienti. Tra le novità della nuova edizione, accanto allo storico riconoscimento della Chiocciola, assegnato a quelle osterie che si distinguono per l’eccellente proposta, e al riconoscimento della Bottiglia, dedicata alla proposta di vini, compare un nuovo riconoscimento. Si tratta de il Bere Bene, assegnato a quelle osterie che offrono, accanto o in sostituzione ai vini, una selezione di bevande (alcoliche e non), scelte con attenzione e personalità. Parliamo di birre artigianali, distillati, cocktail, succhi, estratti e infusi. A ricevere la Chiocciola nella trentatreesima edizione della guida sono 270 osterie, mentre ad aggiudicarsi la Bottiglia e il Bere Bene sono rispettivamente in 450 e 126 locali. Due novità si aggiungono ai simboli che guidano il lettore alle proposte di ogni locale: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e prodotti da forno, e il simbolo dell’olio, per chi valorizza l’olio extravergine d’oliva. Tra novità, conferme e premi speciali, dopo la presentazione nazionale che si è svolta lo scorso 24 ottobre 2022 presso il Piccolo Teatro Strehler di Milano, il 31 gennaio 2023, ospiti di SAPS Pentole Agnelli Cooking Lab, le tre condotte bergamasche, la Condotta di Bergamo, la Condotta della Bassa Bergamasca e la Condotta Valli Orobiche hanno messo a disposizione di soci e simpatizzanti la nuova guida. Quest’anno la guida vanta otto locali bergamaschi tra cui un nuovo ingresso:
Ai Burattini di Adrara San Martino; la Trattoria Visconti di Ambivere, che conferma i due riconoscimenti Chiocciola e Bottiglia, e il nuovo simbolo dell’olio; Al Gigianca di Bergamo che conferma la Bottiglia e aggiunge il nuovo riconoscimento de il Bere Bene, e il nuovo simbolo dell’olio; Dentella di Bracca; Ristorobie di Cusio ai Piani dell’Avaro; Trattoria Delle Miniere di Lenna, nuovo ingresso e nuovo simbolo (il pane); Polisena L’Altro Agriturismo di Pontida che conferma i due riconoscimenti Chiocciola e Bottiglia e aggiunge i due nuovi simboli del pane e dell’olio; la Taverna di Arlecchino a San Giovanni Bianco.
Con nostro piacere sei cuochi di altrettanti locali della nostra provincia inseriti in guida, hanno messo a disposizione la loro consolidata esperienza per proporci una cucina personale, coniugata all’originalità di ciascuno, ma sempre attenta alle materie prime locali, continuando a costruire la sovranità e identità alimentare del nostro territorio.
Presentazione
La serata inizia con la presentazione della guida, e Giuseppe Cinardo (fiduciario di Slow Food Valli Orobiche), Claudio Rambelli (presidente regionale di Slow Food) e Roul Tiraboschi (vicepresidente nazionale di Slow Food), rilevano quanto queste sei osterie siano rappresentative di tutto il territorio bergamasco, dalla città, all’alta montagna, al lago, alla media valle e alla bassa pianura. I sei cuochi, tra cui alcuni aderenti al progetto “Alleanza dei cuochi” esprimono infatti il forte legame col territorio e la grande sinergia tra chi produce e trasforma il cibo è il tema conduttore che deve accompagnarci per tutta la serata. Un ringraziamento è rivolto a Silvia Tropea Montagnosi che ha curato per molti anni questa guida prima del passaggio di consegne.
Menù
Facciamoci ora accompagnare dalla proposta di ciascun cuoco che i fiduciari delle condotte bergamasche introducono. Oltre alla presentazione del piatto, ogni cuoco ci racconta con calore la storia, l’ubicazione e le caratteristiche che rendono unica la propria osteria.
Franco Moretti della “Taverna di Arlecchino” ci offre come antipasto Trota di fiume in agrodolce al pepe rosa valorizzando una gustosissima trota bianca, tipico pesce d’acqua dolce caratteristico dei fiumi delle nostre valli.
Gianmarco Bellini di “Ai Burattini” ci offre come antipasto “Flan di verdure con fonduta di stracchino all’antica delle Valli Orobiche e tartufo nero”. Una proposta delicata e gustosa, un flan di spinaci e carciofi impreziosito dalla fonduta di un Presidio fiore all’occhiello del nostro territorio e dal tartufo nero di Bracca.
Francesco Locatelli del “Polisena l’Altro Agriturismo” ci offre come primo piatto “Nord. Minestra alpina di rape, cracker di semi e cremoso alle foglie verdi”. Un connubio che valorizza l’elemento vegetale in questa ricetta con barbabietole e sedano rapa, espressione di una filosofia non solo culinaria ma di vita con protagonisti i prodotti della terra ed attenzione alla sostenibilità ambientale.
Roberto Caccia della Trattoria Visconti ci offre come primo piatto “Gnocchi di patate con fonduta di Strachitunt, nocciola tonda gentile IGP Piemonte e miele di castagno bio di Fontanella”, accostamenti che esaltano il dolce della patata, e del miele con il sapore aromatico ed intenso dello Strachitunt con la nota aggiunta del croccante della nocciola. Non mancano due prodotti di eccellenza del territorio bergamasco come lo Strachitunt e un miele riconosciuto a livello nazionale come il miglior miele di castagno.
Paola Rovelli di Ristorobie ci offre come secondo piatto “Guancia di maialino al timo serpillo e scarola dei colli di Bergamo” sapori e accostamenti, dalla carne alle erbe selvatiche (raccolte in estate ed essicate per successive preparazioni), che sembra vogliano riscaldarci dopo una lunga passeggiata sul Monte Avaro tra i fiocchi di neve.
Andrea Palemi, nuovo cuoco di Al Gigianca ci offre come dolce “Smaiassa di capra con fiordilatte”. Un dolce tipico della cucina bergamasca, fatto con farina di polenta con uvetta, mele, fichi noci e che ogni massaia bergamasca personalizza secondo la ricetta di famiglia. Il tutto accompagnato da un fiordilatte di capra (il latte di capra è del Fabio Bonzi del Mercato della Terra). Degna chiusura del nostro pranzo di tradizione.
Il nostro menu è accompagnato dal Pane del Progetto di Filiera Locale “QUI VICINO” che è stato messo a disposizione dal Panificio F.lli Gilardi (Bg, via S. Tomaso dè Calvi).
Si tratta di un progetto avviato nell’anno 2011 da ASPAN (Associazione Panificatori Bergamaschi) che, in collaborazione con gli attori di filiera (agricoltori e molini), consente di dare risposta al tema della valorizzazione del territorio. L’iniziativa, creando un prodotto del territorio, centra concretamente l’obiettivo della sostenibilità essendo: sostenibile per l’ambiente, perché utilizza prodotti e risorse locali; sostenibile socialmente e culturalmente, per la scelta di varietà di grano tradizionalmente coltivato sul territorio, per la valorizzazione, attraverso i prodotti che ne derivano, farina e prodotti da forno, delle caratteristiche organolettiche e dei valori nutritivi (si è scelto di produrre farina di tipo “1” più ricca in fibre e vitamine); sostenibile economicamente favorendo l’economia circolare. Questo stesso pane viene fornito alla mensa scolastica delle scuole primarie del comune di Scanzorosciate, trasferendo il tema educativo ai giovani studenti.
E per raccontare al meglio il nostro territorio con i suoi vitigni autoctoni, grazie ad Enrico Rota e tutta l’associazione Strade del vino Valcalepio e dei sapori della Bergamasca abbiamo abbinato due vini:
Manzoni Bianco Terre del Colleoni DOP 2021 Villa Domizia, agli antipasti. Un vino di colore giallo paglierino, con note aromatiche di frutta, freso e morbido con lunga persistenza.
Incrocio Terzi Terre del Colleoni DOP 2020 Villa Domizia al primo e secondo piatto. Un vino rosso con note di frutti rossi, intenso, morbido e persistente.
Ringraziamenti
La serata è conclusa, ringraziamo Baldassarre “Ciccio” Agnelli e la sua splendida signora per averci ospitato nella prestigiosa sede SAPS Pentole Agnelli Cooking Lab e per essersi uniti a noi.
Ringraziamo i giovanissimi studenti dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino. Alla loro Dirigente Scolastica professoressa Giovanna Leidi, e ai loro insegnati, professore Federico Fontana e professore di sala Seminara, un plauso speciale quali rappresentanti di una scuola che conferma il suo valore nella formazione di futuri ottimi professionisti.
Ringraziamo anche tutti gli organizzatori dell’evento, i fiduciari delle tre condotte bergamasche e tutti i presenti per la numerosa partecipazione. (Mariagrazia)
Otto Ristoranti Bergamaschi nella nuova Guida delle Osterie d’Italia 2023
Presentata alla Saps Pentole Agnelli la guida di Slow Food. La selezione è espressione di tutto il territorio provinciale.
La presentazione della guida Osterie d’Italia 2023 alla Saps Pentole Agnelli di Lallio
Otto ristoranti bergamaschi sono stati inseriti da Slow Food nella nuova guida Osterie d’Italia 2023. La selezione comprende locali che sono espressione di tutto il territorio provinciale, dall’alta montagna alla pianura, dalle zone collinari al lago, per arrivare fino al capoluogo. La presentazione del volume è stata celebrata con una cena a 12 mani, frutto del lavoro di sei cuoche e cuochi orobici.
Alla Saps Pentole Agnelli di Lallio sono intervenuti anche il vicepresidente nazionale di Slow Food, Raoul Tiraboschi, insieme al presidente regionale Claudio Rambelli, che hanno sottolineato l’importanza di Bergamo per quanto concerne l’offerta ricettiva ed enogastronomica. La conviviale, promossa unitariamente dalle tre condotte della provincia – Bergamo, Bassa Bergamasca e Valli Orobiche – ha impiegato prodotti del territorio seguendo la filosofia del cibo buono, pulito e giusto. Ai fornelli si sono sfidate la Taverna di Arlecchino di San Giovanni Bianco che ha preparato una trota di fiume in agrodolce al pepe rosa; Ai Burattini di Adrara San Martino con il flan di verdure, fonduta di stracchino all’antica e tartufo nero di Bracca; Polisena L’altro Agriturismo di Pontida con la minestra alpina di rape, cracker di semi e cremoso alle foglie verdi; Trattoria Visconti di Ambivere con gli gnocchi di patate, fonduta di Strachitunt, nocciola tonda gentile e miele di castagno biologico di Fontanella; Ristorobie di Cusio con la guancia di maialino al timo serpillo e scarola dei colli; Al Gigianca di Bergamo con la Smaiassa, dolce della tradizione orobica preparato con gli avanzi di pane, latte e zucchero.
Nella guida Osterie d’Italia 2023 sono state inserite anche la Trattoria delle Miniere di Lenna e la Trattoria Dentella di Bracca. In accompagnamento alle ricette sono stati abbinati i vini Incrocio Manzoni e Incrocio Terzi Terre del Colleoni Dop, in collaborazione con la Strada del Vino Valcalepio e dei Sapori della Bergamasca, così come il pane di filiera Locale del progetto «Qui Vicino» di Aspan, l’associazione panificatori bergamaschi, mentre per il servizio ai tavoli sono stati coinvolti gli studenti dell’istituto Alberghiero di San Pellegrino. Fonte: L’Eco di Bergamo, Giorgio Lazzari, 02.02.2023
Guida SlowFood Osterie d’italia 2023
L’edizione 2023 delle Osterie di Italia SlowFood racchiude le recensioni dei 1730 locali visitati, di cui ben 270 hanno la chiocciola, simbolo del bere bene. Presentata localmente ieri in SAPS, il Laboratorio di Cucina di Pentole Agnelli, con la partecipazione congiunta delle tre condotte bergamasche: Valli Orobiche, Bergamo e Bassa Bergamasca. A rappresentare nel corso della cena conviviale le tre anime della provincia, con ben sei portate preparate dai cuochi di altrettanti locali: Ai Burattini di Adrara San Martino, Taverna di Arlecchino a Oneta di San Giovanni Bianco, Polisena l’Altro Agriturismo a Pontida, Trattoria Visconti ad Ambivere, Ristorobie a Cusio Piani dell’Avaro e Gigianca a Bergamo. Si inizia con la Taverna di Arlecchino e la trota di fiume in agrodolce.
Il flan di verdure con fonduta di stracchino e tartufo nero preparato da I Burattini, a seguire Polisena con una minestra fredda di rape. Trattoria Visconti e i suoi gnocchi di patate con Strachitunt, nocciola del Piemonte e miele di castagno, introduce Ristorobie ha preparato una guancia di maialino al timo serpillo (una qualità di timo che preferisce i terreni aridi e sassosi, la montagna quindi), accompagnata dalla famosa scarola dei colli di Bergamo. Infine, il dessert di Gigianca: una torta della tradizione bergamasca: la smaiassa, con farina di mais, uvetta, noci e fichi secchi e, ultimo ma non ultimo, un gelato fiordilatte di capra. I ragazzi dell’Alberghiero di San Pellegrino hanno seguito la sala con abilità e compostezza, sotto l’occhio vigile del docente responsabile. È importante far comprendere ai ragazzi degli alberghieri e degli istituti professionali di settore che chi ci accoglie, ci racconta del locale e poi ci serve a tavola non è null’altro che il biglietto da visita del luogo dove decidiamo di fermarci a mangiare; non una figura di secondo piano ma un coprotagonista.
La cena è stata accompagnata dal pane del progetto di filiera locale Qui Vicino con la collaborazione di ASPAN e il Panificatore F.lli Ghilardi. Abbiamo sentito tutti la mancanza di Silvia Tropea Montagnosi, assente per impegni famigliari, instancabile ispettrice e referente per la Lombardia di tante edizioni. Un grazie sentito come sempre alla famiglia Agnelli che sempre ci accoglie con calore. E ora tutti a comprare la Guida per pianificare i prossimi tour enogastronomici. Elena Miano
Alcune immagini (foto Ervin Bedeli per gentile concessione di Bergamo Economia)
La location
i nostri ospiti in cucina i piatti I cuochi con i piatti gli allievi della scuola albewrghiere di San Pellegrino i partecipanti ritratti