«

»

Mar 12 2023

Print this Articolo

8 MARZO 2023: CELEBRATA ALLA SAPS-PENTOLE AGNELLI DI LALLIO LA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA

L’8 marzo l’Italia ha festeggiato la “Festa della donna”, il mondo la “Giornata internazionale della donna” che, insieme al 25 novembre “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, sono le date dedicate ai diritti di genere, il simbolo di un percorso storico costellato da conquiste sociali economiche e politiche, senza dimenticare le discriminazioni di cui sono state e sono ancora oggetto le donne nel mondo. 

Su invito e interessamento del Club Bergamo del Soroptimist International d’Italia, che ha promosso l’iniziativa in collaborazione con le tre condotte bergamasche di Slow Food, abbiamo onorato questa giornata con una Conviviale che ha raccolto le grandi peculiarità delle donne bergamasche che si dedicano al cibo, al vino e alla produzione alimentare.

La sede è stata la SAPS–Professional Cooking di Pentole Agnelli dell’amico Baldassarre Agnelli, che sempre ci sostiene in queste manifestazioni, che ringraziamo sentitamente e che ci ha onorato della sua presenza con la Signora Marilena.

Prima di descrivervi questa cena tutta al femminile, torniamo con la memoria al secolo scorso per mantenere vivo il ricordo degli eventi storici che hanno portato alla scelta di questa data.

Perché l’8 marzo?

Sono molti gli eventi politici che dall’inizio del Novecento hanno portato alla lotta per la rivendicazione dei diritti delle donne e all’istituzione di questa celebrazione. Negli Stati Uniti fu celebrata per la prima volta nel 1909 in memoria dello sciopero di migliaia di camiciaie newyorkesi che, l’anno prima, avevano rivendicato con forza migliori condizioni di lavoro. In Europa, dopo la Conferenza internazionale delle donne socialiste di Copenaghen del 1910, i primi paesi europei a celebrare questa giornata furono Austria, Danimarca, Germania e Svizzera nel 1911. In Italia la prima Giornata internazionale della donna è stata festeggiata nel 1922. Per alcuni anni però i vari paesi hanno svolto questa celebrazione in giorni diversi.

Si fa risalire la data dell’8 marzo a San Pietroburgo anno 1917, quando le donne russe manifestarono per chiedere la fine della guerra, mentre l’8 marzo divenne la data più diffusa in seguito alla Seconda conferenza internazionale delle donne comuniste del 1921 e alla decisione, presa in quella sede, di istituire la Giornata internazionale dell’operaia.

Nel settembre 1944 a Roma è stato istituito l’UDI, Unione Donne Italiane, e si è deciso di celebrare il successivo 8 marzo la giornata della donna nelle zone liberate dell’Italia.

Soltanto nel 1946 è stata invece individuata la mimosa come suo simbolo ufficiale. Una scelta che si deve alla stagione di fioritura di questo fiore, che avviene sempre nei primi giorni di marzo, e ai suoi costi, abbastanza contenuti. Il giallo, inoltre, è il colore che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, diventando così metafora delle donne che si sono battute per l’uguaglianza di genere.

Il 1975 è stato definito dalle Nazioni Unite come l’Anno Internazionale delle Donne e l’8 marzo di quell’anno i movimenti femministi di tutto il mondo hanno manifestato per ricordare l’importanza dell’uguaglianza dei diritti tra uomini e donne.

Nel corso degli anni, tuttavia, si sono diffuse alcune leggende sulla nascita della festa della donna. Tra queste, quella secondo cui sarebbe stata istituita per ricordare un incendio che uccise centinaia di operaie in una inesistente fabbrica di camicie Cotton a New York l’8 marzo 1909 (o 1908): incendio che, in realtà, non ci fu mai, a differenza di quello che causò 140 vittime il 25 marzo 1911.

Abbiamo voluto recuperare la memoria storica delle reali origini della manifestazione, perché la celebrazione di questa ricorrenza oltre ad essere un momento conviviale, continui ad onorare tutte le donne che dal passato ai giorni nostri si spendono in missioni importanti per proteggere l’umanità e il Pianeta.

Soroptimist e Slow Food insieme per la valorizzazione delle donne

Il Soroptimist è un’associazione a sostegno delle donne (https://www.soroptimist.it). Il nome Soroptimist contiene in sé le parole latine soror e optima, e si può ben interpretare come un’alleanza di donne altamente qualificate nell’ambito lavorativo che mette a disposizione la propria competenza per la promozione dei diritti umani, per il sostegno all’avanzamento della condizione femminile e per la promozione del potenziale individuale e collettivo delle donne, creando  opportunità per trasformare la vita delle donne.

In ogni parte del mondo le Soroptimiste si impegnano in centinaia di progetti in campo formativo, dell’istruzione, della sanità, dei diritti e della sostenibilità ambientale: in ognuno di questi campi, l’obiettivo è che tali progetti siano capaci di avere una ricaduta positiva e duratura, creando opportunità per trasformare la vita delle donne e delle giovani. Nell’ambito di questi progetti, il progetto C&C –la Cultura delle Donne per una Coltura Ecosostenibile- è un’iniziativa nata per valorizzare il prezioso ruolo delle donne nel coltivare, allevare e produrre eccellenze alimentari. E’ stato ideato per valorizzare le piccole produttrici attente alla cultura del cibo e dell’ambiente.

Slow Food ogni giorno lavora in 160 Paesi per restituire il giusto valore al cibo, nel rispetto di chi lo produce, in armonia con ambiente, ecositemi e persone. Riconosce da sempre il valore della presenza femminile a supporto delle proprie comunità e dei sistemi alimentari locali. Esse contribuiscono al mantenimento della biodiversità, alla salvaguardia e/o rigenerazione delle risorse naturali, alla valorizzazione dei paesaggi rurali, alla riduzione dell’impatto ambientale, al miglioramento del benessere animale e alla salubrità e naturalità dei prodotti, promuovendo filiere corte e garantendo la trasmissione dei saperi intergenerazionali.

«Riconosciamo, favoriamo e valorizziamo il fondamentale contributo che le donne apportano in termini di conoscenza, lavoro e sensibilità in ambito familiare, comunitario e sociale».  Dichiarazione Chengdu 2017.

Il progetto 10.000 orti in Africa è nato per sostenere gli agricoltori di piccola scala nella realizzazione di orti nelle scuole e nei villaggi africani garantendo alle comunità cibo fresco e sano, ma anche formando una rete di leader consapevoli del valore della propria terra e della propria cultura. Le donne sono parte attiva e sono sostenute con corsi di formazione sull’adozione di sistemi agricoli biologici.

Presentazione

Anna Maria Valtellina spiega lo scopo benefico di questa Conviviale proposto dal Club di Bergamo di Soroptimist con la partecipazione dei Club Service (Lions Club Città di Dalmine, Kiwanis Bergamo Orobico): il sostegno della sezione femminile della Casa Circondariale di Bergamo Don Fausto Resmini con la donazione di coperte per le detenute e il sostegno di professioniste del cooking e produttrici bergamasche nell’ambito del progetto C&C. Silvio Magni spiega la proposta di Slow Food: la realizzazione di un Orto per sviluppare l’agricoltura sostenibile familiare in Madagascar nell’ambito dell’iniziativa di Slow Food 10.000 orti in Africa (questa iniziativa, insieme alle precedenti, ha già contribuito alla realizzazione di tre orti in Africa).

Menù

In questa serata abbiamo celebrato il ruolo cardine delle donne (cuoche, produttrici, pasticciere) nel nostro territorio che ci regalano sempre capolavori gastronomici, salvaguardando coraggiosamente la cultura, la bellezza e la sostenibilità di questi luoghi, con una cena tutta al femminile.

Ecco il menù che le nostre Cuoche ci hanno proposto, iniziando dall’aperitivo servito nel Museo della Pentola di Casa Agnelli e proseguendo la cena nella elegante e suggestiva sala conviviale.

Teresa Signorelli, cuoca di Casa Bosatelli:

Stuzzichini a base di: Caprini, piccoli frutti, composte di frutta e verdure, salumi e formaggi genuini, semplici, molto d’effetto e dai colori particolari.

Nafi Dizdari cuoca e Patronne del Ristorante One Love di Colognola:

Ceviche di Pesce bianco. A base di ombrina marinata con frutta tropicale e zenzero, piatto innovativo, fresco e leggero che anticipa la primavera.

Cinzia Mismetti cuoca del Ristorante Nasturzio di Albino:

Quaglia farcita, porcini e spuma di polenta di mais spinato. Un’ottima ricetta, con prodotti della terra, in cui la morbida carne della quaglia disossata incontra una saporita farcitura con funghi e una delicata spuma di polenta con mais spinato di Gandino e polenta soffiata.

 

Paola Rovelli, cuoca e Patronne di Ristorobie di Cusio Piani dell’Avaro:

Tortelli al cervo e funghi porcini. Un piatto dedicato alle nostre montagne con tortelli ripieni di cervo bergamasco abbinato con maestria ad una delicata crema di porcini.

Monika, cuoca de l’Hosteria del Vapore di Carobbio degli Angeli:

Punta ripiena con polenta di mais antichi, un piatto orgoglio di casa Berzi da almeno tre generazioni e che la nostra cuoca ha magistralmente appreso dalla suocera, per continuare la tradizione di famiglia.

Camilla Beltramelli, Patronne di Officina del Dolce Bergamo:

Mousse di cioccolato con cuore al lampone. Non potendo essere in presenza, un video ci ha raccontato il grande amore della nostra pasticciera per il cioccolato che tratta con estrema cura e sapienza da anni. Un dessert goloso e ideale a fine cena.

Il nostro menu è stato accompagnato da pane e grissini fragranti e croccanti, prodotti dalle donne della casa circondariale di Bergamo, realizzati con ingredienti naturali, con una sapiente lavorazione delle materie prime, realizzati senza fretta, nel pieno rispetto delle ricette naturali.

E per raccontare al meglio il nostro territorio attraverso una delle tradizioni italiane per eccellenza, ringraziamo:

Quattroerre Group di Torre de’ Roveri (Bg), per l’abbinamento a stuzzichini con la Cuvée di Villa Erica, uno spumante dal profumo agrumato,  floreale e  dal bouquet fine e delicato.

Enrico Rota e l’associazione Strade del vino Valcalepio e dei sapori della Bergamasca per l’abbinamento agli antipasti con: Manzoni Bianco Punto Uno Villa Domizia, un vino di colore giallo paglierino, con note aromatiche di frutta, fresco e morbido con lunga persistenza.

L’Azienda Agricola la Caminella di Cenate Sotto per l’abbinamento a primi e secondi piatti con: Luna Rossa 2019, un vino dalla spiccata piacevolezza sensoriale, con note fruttate, speziate, e mineralità.

Per completare:

Acqua: Minerale Bracca da Pesenti Bevande

Caffè: SAPS Professional Cooking

Ringraziamenti

La serata è conclusa, ringraziamo Baldassarre “Ciccio” Agnelli e la sua splendida signora per averci ospitato nella prestigiosa sede SAPS Pentole Agnelli Cooking Lab e per essersi uniti a noi.

Ringraziamo i giovanissimi studenti dell’Istituto Alberghiero di San Pellegrino che sotto la guida esperta del loro professore di sala Mauro Locatelli confermano il valore di questa scuola nella formazione di futuri ottimi professionisti. Un ringraziamento speciale al socio Alfio Manzoni che ha accompagnato questi studenti da San Pellegrino a Lallio in un viaggio A/R.

Inoltre un ringraziamento particolare va ad Anna Paganoni e Silvio Magni che con impegno encomiabile, hanno coinvolto amici e collaboratori per rendere la serata particolarmente riuscita. Ringraziamo tutti i presenti per la numerosa partecipazione.

NOTE AGGIUNTE

Sono stati realizzati piatti gourmet, regalando ai nostri sensi equilibri di gusto, di sapore, di aromi, di estetica, ma non dimentichiamo che l’utilizzo di prodotti di alta qualità, stagionali e locali, contribuiscono in modo rilevante alla nostra sicurezza alimentare con una dieta preziosa per la nostra salute. Entriamo nell’ambito di “Cibo e Salute” con queste note per raccontarvi quanto la biodiversità alimentare si traduca in prodotti più sani con un miglioramento del tenore di nutrienti (macro e micronutrienti). Non vogliamo parlare dei singoli piatti o delle loro calorie, ma di gruppi di alimenti che hanno composto il nostro menù, pensando ad ortaggi e frutta, cereali e derivati, carne e pesce, uova, latte e suoi derivati.

Iniziamo dalle specie vegetali che hanno composto la nostra cena (piccoli frutti, contorni, funghi, lamponi, cereali per pane e grissini, tortelli, per ripieni, mais, solo per citare i principali).

Studi sulla composizione di nutrienti hanno evidenziato che frutta e verdura autoctone hanno un aumentato tenore di sostanze protettive per la nostra salute, come i terpeni, e molecole importantissime come i carotenoidi e la vitamina E, i composti fenolici come i flavonoidi, gli alcaloidi e i composti a base di azoto e zolfo, esercitando un’efficace azione antiossidante. A lungo termine il consumo di alimenti ricchi di polifenoli vegetali contribuisce a ridurre il rischio di cancro, disturbi cardiovascolari, diabete, osteoporosi e malattie neurodegenerative proteggendo l’organismo dai danni che i radicali liberi arrecano al DNA.

Anche varietà di cereali tradizionali (pensiamo a pane e grissini di filiera, ai mais antichi, al mais spinato), lavorati con sistemi di macinazione che rispettano la materia prima e i suoi componenti, senza eccessiva raffinazione sono riconosciuti come maggiormente sani. A questo riguardo scegliere grani integrali piuttosto che grani raffinati garantisce un migliore apporto di micronutrienti, dal momento che la crusca e il germe, che la raffinazione elimina, sono fonti eccellenti di fibre, sali minerali, vitamine e sostanze antiossidanti. In termini di salute si sono osservate correlazioni tra il consumo di cereali integrali e un minore rischio di incorrere in malattie croniche come disturbi cardiovascolari e obesità. Nel caso di alcune antiche varietà di mais, rispetto alle varietà più comuni (generalmente ibride di origine americana) si sono rilevati meno zuccheri, meno carboidrati e una riduzione del tenore di grassi, un amento di antociani, flavonoidi e acidi fenolici, indice di proprietà antiossidanti.

Pensiamo ora ai cibi di origine animale della nostra degustazione (pesce, quaglia, cervo, vitello). Ricordiamo che il pesce va sempre promosso in una dieta perché è la fonte più ricca di acidi grassi polinsaturi Omega3, mentre la carne di origine animale deve essere consumata con moderazione e i valori nutrizionali variano molto da specie a specie. In generale una carne di alta qualità, quale quella ottenuta da animali allevati all’aperto e con una dieta basata sul consumo di erba migliora in modo significativo la struttura degli acidi grassi e il tenore di antiossidanti. L’allevamento al pascolo si traduce in carni più magre, un maggiore contenuto di acidi grassi omega-3, precursori delle vitamine A ed E, ma anche di antiossidanti dall’azione anticancerogena come il glutatione e il superossido dismutasi. Queste proprietà nutrizionali sono sicuramente valide per le carni di animali selvatici. Inoltre animali allevati al pascolo danno un latte più ricco di acidi grassi omega-3 e ALC (acido linoleico coniugato), trasmettendo anche ai latticini le proprietà antinfiammatorie, antitrombotiche e immuno-modulatorie.

Infine concludiamo come sempre, dicendo che con le nostre scelte alimentari contribuiamo a un cibo che sia: BUONO: mangiare deve essere un piacere per tutti. Tutti hanno diritto a un cibo buono, sano, naturale e fresco di stagione. PULITO: informarci ci permette di fare scelte che rispettano la nostra salute e quella del pianeta in cui viviamo. GIUSTO: conoscere il nostro cibo significa fare scelte giuste per noi, per i produttori e per le generazioni future. Per TUTTI.   (Mariagrazia Tripodi)

Permanent link to this article: https://www.slowfoodvalliorobiche.it/8-marzo-2023-celebrata-alla-saps-pentole-agnelli-di-lallio-la-giornata-internazionale-della-donna/