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Ago 22 2022

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I DIRETTORI D’ORCHESTRA E L’ELISIR DI LUNGA VITA

Lo sforzo mnemonico e cerebrale, la resistenza fisica di fronte a partiture monumentali e l’assenza di divario tra piacere e dovere sono  fattori tipici della professione che giocano un ruolo chiave nella longevità

Herbert von Karajan (@gettyimmages) 

Verdi, Toscanini, Karajan, Bohm, tutti sul podio fino ad età molto avanzata. Memoria formidabile, gestualità intatta, le marsine negli ultimi anni un pochino cadenti, ma memoria, forza direttiva, patos invariati.

Il desiderio di vivere a lungo e in buona salute è comune e compreso da tutti e le cellule somatiche, quelle costitutive del nostro organismo non germinali, hanno risposto in modo straordinario al miglioramento complessivo delle condizioni di vita degli esseri umani, raddoppiando la spettanza di vita media che si osservava cento anni fa.

Quali sono gli elementi più significativi nell’aver garantito questo risultato, che non solo ha allungato la sopravvivenza, ma anche permesso di raggiungere età avanzate in buone condizioni fisiche e psichiche?

Insalata coltivata con metodo idroponico 

In primis viene sicuramente l’igiene, la conservazione dei cibi in modo che non si contaminino. In un momento in cui le persone mitizzano i sapori e gli alimenti di un tempo si dimenticano che la mancanza di una catena del freddo e altre tecnologie della conservazione permettevano la crescita di batteri pericolosi per la salute, che impegnavano l’organismo in patologie croniche, qualche volta dall’esito mortale. A Londra a metà dell’800 la spettanza di vita nelle campagne era molto più lunga di quanto si osservava in città per la capacità del latte di sviluppare il bacillo tubercolare durante il trasporto dalla campagna al centro.

Il secondo aspetto dopo l’igiene sono le procedure associate per difendersi da altri microrganismi che vedono nell’organismo umano un ricco terreno di crescita e da questo punto di vista l’impatto delle vaccinazioni è stato determinante.

La nobiltà inglese, che per prima si è resa conto della potenzialità del vaccino antivaioloso che veniva somministrato con sostanze immunostimolanti aggiuntive, beneficiò di questo effetto con un allungamento della loro attesa di vita che si osserva ancora nei membri della camera dei Lord inglesi.

Vi è poi la protezione legata a tutte le procedure di sicurezza che accompagnano la nostra vita attuale e vanno dalle superfici antiscivolo, alla protezione delle cadute soprattutto per il capo, alle cinture di sicurezza, alla maggiore efficienza e capacità frenante di veicoli e motocicli.

Nella società attuale vi sono ancora grandi disuguaglianze, anche nelle città europee, nella qualità e spettanza di vita in accordo a quartieri benestanti o impoveriti, e quindi con condizioni di vita migliori o peggiori per quanto riguarda igiene, alimentazione, accesso alle cure mediche. Su questo quadro pragmatico ed illustrativo abbiamo forse dimenticato che il concetto di benessere non è solo legato al numero di anni di sopravvivenza, ma anche ad un benessere psicologico che permetta di goderli appieno.

Ed è qui dove rientrano a pieno titolo i grandi direttori di orchestra, in cui lo sforzo mnemonico e cerebrale, la resistenza e la fatica fisica di fronte a partiture monumentali, l’assenza di un divario tra il piacere e il dovere, ed in condizioni di vita privilegiate per quelli che hanno raggiunto gli apici del successo, sono tutti fattori che hanno tutti giocato un ruolo a mio avviso, determinante. Pensiamo anche alla postura di questi grandi direttori sul podio. Alti, ben eretti, con lo sguardo capace di raggiungere anche l’ultimo orchestrale, una tensione emotiva controllata ed efficiente, una sicurezza della testa e del gesto impareggiabili.

Quindi accanto alle straordinarie conquiste dell’uomo e della medicina, pensiamo al recente vaccino mRNA approntato in pochi mesi quando ci volevano decenni, uno spazio importante va riservato al costante allenamento, divertimento, gioco cerebrale che permettono alla nostra massa grigia di invecchiare bene e di mantenere, per un lungo tempo, tutte le funzioni mnemoniche e cognitive che rendono la vita piacevole e meritevole di essere vissuta e guidano, in ultima istanza, tutte le altre variabili, più prosaiche che abbiamo considerato prima. Quindi, immaginare la propria vita come un grande concerto in cui siamo sul podio, dietro vi è una platea attenta che desidera una grande rappresentazione, davanti abbiamo tutti gli strumentisti che dobbiamo coordinare perché l’esecuzione sia perfetta, sembra una metafora percorribile ed un programma a cui potremmo attenerci.

Le difficoltà della musica, il piacere della musica, l’impegno che richiede, fisico e piscologico, rendono bene l’idea di quanto il cervello necessiti di questi input positivi per mantenere un buon stato di nutrizione, efficienza, e piacere di vivere.

Un costante impegno cerebrale in una dimensione di dovere e piacere condivisi è una ricetta poco esplorata e percorsa, ma che può essere una chiave di lettura per trasformare l’invecchiamento in un élevage felice e pieno di soddisfazione.   Fonte: la Repubblica, IL GUSTO, Augusto Enrico Semprini, 07.08.2022

 

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