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Apr 14 2023

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I MIGLIORI EVO ITALIANI NELLA “GUIDA AGLI EXTAVERGINI 2023” SLOW FOOD, TRA AMBIENTE E BIODIVERSITÀ

Nell’edizione n. 24 si raccontano 766 realtà – tra frantoi, aziende agricole e oleifici – e 1.227 oli, tra gli oltre 1.600 assaggiati

La “Guida agli Extravergini 2023” by Slow Food

Un vero e proprio “grand tour” lungo l’Italia seguendo la mappa complessa e preziosa dell’olio extravergine: è uscita la “Guida agli Extravergini 2023” firmata Slow Food, bussola dell’olivicoltura di qualità, tra ambiente e biodiversità: giunta all’edizione n. 24, recensisce 766 realtà tra frantoi, aziende agricole e oleifici, di cui 126 novità, e 1.227 oli, tra gli oltre 1.600 assaggiati. Liguria, Friuli Venezia-Giulia, Calabria, Campania, Sicilia e Marche si aggiudicano premi e menzioni speciali, mentre cresce il numero delle aziende – ben 531 gli oli segnalati – che certificano in biologico l’intera filiera e quello degli oli (175) del Presidio degli Olivi secolari. Non mancano i riconoscimenti classici: la Chiocciola indica le aziende (sono 40) che si distinguono per il modo in cui interpretano i valori produttivi – organolettici, territoriali e ambientali – in sintonia con la filosofia Slow Food; il Grande Olio (81 etichette) è attribuito agli extravergini che si sono distinti per particolari pregi dal punto di vista organolettico e perché ben rispecchiano territorio e cultivar. Invece il Grande Olio Slow (124 aziende) premia chi adotta pratiche agronomiche sostenibili per l’ambiente e per il lavoratore.

Tutelare e promuovere l’olivicoltura italiana di qualità – dichiara Federico Varazi, vicepresidente Slow Food Italiaun patrimonio di cultivar, paesaggi e cultura del Mediterraneo che difende l’ambiente e la biodiversità: con questo obiettivo 24 anni fa abbiamo pubblicato la “Guida agli Extravergini” di Slow Food, uno strumento indispensabile per rendere i consumatori consapevoli delle proprie scelte che si rivela ancor più utile oggi, che il settore vive un momento di estrema sofferenza, per via della crisi climatica e di processi di industrializzazione che privilegiano quantità a basso prezzo e bassa qualità. Oltre alla Guida, Slow Food ha istituito già nel 2015 un progetto di tutela (recentemente rinnovato nel nome e negli obiettivi): cuore del Presidio degli Olivi secolari è la salvaguardia di queste piante e il lavoro degli olivicoltori che si prendono cura di cultivar autoctone con il massimo rispetto del loro territorio, gestendoli senza fertilizzanti di sintesi e diserbanti chimici”.

A confermare le difficoltà del settore anche la campagna olivicola 2022: la crisi climatica è qui e ora. “Scarsità di piogge, temperature elevate e recrudescenze della mosca dell’olivo hanno comportato una flessione della produzione italiana del 37% – afferma Francesca Baldereschi, curatrice della Guida agli Extravergini – Osservatorio del patrimonio produttivo nazionale, la guida ci permette di valorizzare gli aspetti più positivi e affascinanti dell’olivicoltura italiana, come la presenza dei giovani produttori, portatori di una rinnovata coscienza ecologica e il costante aumento delle aziende bio. E poi la passione per l’infinita gamma di monovarietali, con cui i produttori educano e attraggono il consumatore più attento alla diversità, provando a strapparlo dall’idea di un prodotto standardizzato e globalizzato, solitamente a basso prezzo”.

La presentazione della guida, al Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli, è stata l’occasione per riconoscere il grande lavoro che gli olivicoltori compiono quotidianamente. Dopo 4 anni dalla sua istituzione, il premio dedicato a Diego Soracco, attivista Slow Food e grande appassionato ed esperto di olio, per lunghi anni curatore della Guida agli Extravergini, torna nella sua amata Liguria, regione che ha sofferto più di altre gli effetti del cambiamento climatico. Il premio è stato consegnato da Federico Fusari, direttore generale Ricrea, a Chiara e Claudio dell’Azienda Pedro, che nel Savonese hanno deciso di percorrere la strada della biodiversità, producendo con coraggio oli monocultivar da varietà quasi dimenticate, per ricordare che di fronte alle difficoltà l’olivo ha sempre dimostrato di trovare la soluzione per resistere.

Nell’edizione 2023 la guida continua a raccontare, in collaborazione con BioDea, la ricchezza e vitalità del panorama olivicolo italiano, attraverso i ritratti di chi ogni giorno si impegna per raggiungere la massima qualità, tutelando il connubio tra biodiversità e paesaggio. Sono cinque quest’anno le menzioni speciali: Peter Radovič, che nonostante la giovane età gestisce la fattoria di famiglia ad Aurisina, nel Carso, confermandosi un grande interprete della cultivar Bianchera; Marco Rizzo, punto di riferimento per la riscoperta e la valorizzazione delle cultivar locali del Cilento; Maria Grazia Barone e l’azienda Arcaverde, per il recupero varietale eroico della Spezzanese, una cultivar autoctona e unica del territorio calabrese; i Fratelli Giaimo, che sulle alte colline delle Madonie, in Sicilia, realizzano extravergini eccellenti dalle olivete delle antiche varietà Crastu; infine I Tre Filari, azienda agricola biologica di Recanati, in cui Stefano e la sua famiglia danno vita a monovarietali di altissima qualità valorizzando le varietà autoctone marchigiane.   Fonte: WineNews 18.04.2023

Focus – Le Chiocciole de “La Guida agli Extravergini” 2023
Abruzzo
Tommaso Masciantonio – Casoli
Davide Iacovella – Chieti
Frantoio Mercurius – Penne
Giardini di Giulio – Tocco da Casauria
Calabria
Agricola Doria – Cassano allo Ionio
Campania
Maria Ianniciello – Grottaminarda
Terre di Molinara – Molinara
Liguria
Olio Pedro – Pietra Ligure
Lazio
Colli Etruschi – Blera
Mandrarita – Itri
Sciuga – Il Molino – Montefiascone
Paola Orsini – Priverno
Marche
Fiorano – Cossignano
Barbara Pacioni – Montegranaro
Agrobiologica Foglini Amurri – Petritoli
I Tre Filari – Recanati
Molise
Giorgio Tamaro – Termoli
Terra Sacra – Termoli
Puglia
De Carlo – Bitritto
Vallillo – Serracapriola
Sardegna
Antonella Anna Maria Orrù – Siamaggiore
Masoni Becciu – Villacidro
Sicilia
Terraliva – Buccheri
Vernera – Buccheri
Agrobiologica Rosso – Chiaramonte Gulfi
Titone – Misiliscemi
Vincenzo Signorelli – Nicolosi
Tenuta Cavasecca – Siracusa
Toscana
Alle Camelie – Capannori
Tenuta Lenzini – Capannori
Leonardo Salustri – Cinigiano
Stefano Spinelli – Lamporecchio
Fattoria Altomena – Pelago
Val di Lama – Pontedera
Trentino-Alto Adige
Laghel7 – Arco
Maso Bòtes – Arco
Umbria
Le Pietraie – Città di Castello
Augusto Coli – Marsciano
Fontanaro – Paciano
Veneto
La Contarina – Illasi

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