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Apr 07 2023

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LA NUOVA VITA (INTERATTIVA) DELLA CITTÀ DEL VINO DI BORDEAUX

A quasi 7 anni dall’apertura l’avveniristica struttura della città francese si rinnova completamente. Tra le novità più attese, la Via Sensoria, un percorso immersivo di degustazione

A quasi sette anni dall’apertura, la Cité du Vin di Bordeaux si rinnova completamente per offrire nuove esperienze interattive ai visitatori che sono circa 400 mila l’anno (più di 2,3 milioni in totale). L’innovativo edificio in vetro e metallo sulle rive della Garonna, che con le sue forme sinuose evoca la rotazione del vino in un calice, inaugura il 7 aprile “Via Sensoria”, un nuovo percorso immersivo di degustazione dove si vive l’esperienza della vigna e del vino nel corso delle quattro stagioni, dalla primavera all’inverno. Guidati da un sommelier-animatore, ci si addentra fra le scenografie progettate da GEDEON Programmes in collaborazione l’Atelier Sylvain Roca degustando vini del mondo, uno per stagione, con l’accompagnamento dei versi composti appositamente per questi spazi dal poeta Nami Moukheiber. Le luci cangianti, le musiche di sottofondo creano l’atmosfera adatta a un nuovo approccio sensoriale alla degustazione, che si concentra sull’abbinamento del vino con la stagione. La primavera, ad esempio, evocatrice di freschezza e vivacità, invita a degustare vini dagli aromi vegetali e fruttati, come un Sauvignon blanc della regione di Bordeaux. L’esperienza che sarà attiva fino a 5 novembre è aperta a tutti, anche alle famiglie, e all’ingresso di ogni pavillon si può optare per una bevanda non alcolica come uno sciroppo ai fiori di sambuco che rimanda alle note fruttate del Sauvignon blanc.

L’esposizione permanente è stata quasi totalmente rinnovata. Indossate le cuffie e dotati di un navigatore interattivo (anche in lingua italiana) ci si muove fra 18 spazi che presentano il mondo del vino in tutte le sue sfaccettature, partendo da uno spettacolare filmato proiettato su tre schermi giganti. Le riprese aree presentano le più famose aree vinicole del mondo, poi il percorso è libero e ci si può orientare secondo i propri interessi e curiosità. Le grandi civiltà legate al mondo enologico, dall’epoca egizia a quella greco-romana, i segreti dell’elaborazione del vino, dalla pressatura all’imbottigliamento, il vino e il cinema con scene estrapolate da film-culto, i segreti della degustazione, sono solo alcune delle aree tematiche. Non mancano momenti ludici come quando ci si accomoda a tavola per assistere a uno show immersivo sul tema della cucina: una sorta di grande banchetto virtuale. Davanti agli schermi della sezione “Le vin et moi”, dopo aver risposta a una serie di domande, si scopre quale vino è più vicino alla nostra personalità.

Se il percorso della Cité du Vin vuole essere un invito alla scoperta di etichette di tutto il mondo, è inevitabile che le ultime due esperienze siano dedicate a Bordeaux, con una carta in rilievo dei vigneti bordolesi e un filmato in cui si racconta la saga dei vini di una città che ha fatto del commercio enologico la sua ricchezza da molti secoli. Per approfondire la conoscenza del vino locale è stato pensato un nuovo atelier di degustazione. Bordeaux 360° è un viaggio con accompagnamento di 4 vini della regione e filmati a 360° che trasportano i partecipanti dal Médoc al Libournais, fino al bacino di Arcachon dove vengono prodotte le celebri ostriche. Bordeaux 360° e? anche un’opportunita? per capire come i viticoltori locali si adattano ai tempi e propongono oggi diversi stili fra tradizione e modernita? per soddisfare le nuove aspettative dei consumatori.

Panorama unico, ma in questo caso dal vivo, quello che si gode dal Belvédère situato all’ottavo e ultimo piano della Cité du Vin. Completato il percorso dell’esposizione permanente, con un calice di vino offerto in mano si domina il corso della Garonna da 35 metri di altezza: vista sull’avveniristico ponte Jacques Chaban-Delmas e lo sguardo che corre fino al centro storico di Bordeaux.

C’è spazio anche per la ristorazione: un piano sotto il Belvédère si trova il ristorante panoramico Le 7. Le due chef donna, Margot Dutour e la pâtissièr Marilou Tomarelle, propongono una cucina legata ai prodotti regionali e stagionali con accompagnamento di vini provenienti da 50 paesi del mondo. Da provare il carpaccio de poisson sauvage, la tarte à la truffe de Guillaule Gé, o ancora il pigeon de Brannes.

 

Completato il tour si può scendere con maggiore consapevolezza nella spettacolare Cave circolare dove sono esposte 14 mila bottiglie provenienti da 70 regioni vinicole del mondo. L’enoteca Latitude 20 si vanta di essere attualmente la più grande del mondo. In ogni caso la sua scenografia non lascia indifferenti e prima di una degustazione è l’occhio ad essere colpito da questa sterminata “biblioteca di bottiglie.”   Fonte: laRepubblica, Dario Bragaglia, 06.04.2023

 

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