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Set 25 2021

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L’ESOTICO MADE IN ITALY

È ormai giunta al termine un’estate buona – almeno dal punto di vista dei produttori – per la frutta, con la relativa scarsità di prodotto che ha comunque garantito prezzi adeguati a chiudere la stagione senza perderci troppo. Nel frattempo assistiamo a fenomeni strani che riguardano prodotti di questa categoria merceologica cosiddetti “esotici”.

Il mercato delle banane e di altri frutti tropicali

C’è da registrare il fatto che le banane, da almeno sei mesi, sono il frutto che costa meno in assoluto al mercato: anche settanta o ottanta centesimi al chilo. Non era forse mai successo nella storia e ci vorrebbe un’indagine approfondita sui veri motivi. Si può ipotizzare che i grandi marchi (come quello che diceva: «sì!», in una vecchia pubblicità televisiva), detentori di enormi coltivazioni tropicali, abbiamo programmato troppa produzione a livello globale e questo abbia influito per la legge della domanda e offerta. Del resto, le banane ormai sono purtroppo una vera e propria commodity, né più né meno dell’acciaio o di altre materie prime.

Certo è, però, che parliamo di un’economia a livello planetario, che immaginate quanto possa costare in termini di trasporti, movimentazione, spese per la conservazione durante i viaggi. Alla fine, come dice una nostra fonte: «Se c’è da togliere si toglie sempre all’inizio della filiera». C’è ben più di un sospetto quindi che lo sfruttamento dei lavoratori in Paesi per lo più poveri sia arrivato a livelli drammaticamente stellari… Sfruttamento che purtroppo si verifica nella coltivazione di altri frutti tropicali che da noi vanno per la maggiore, come il mango o l’avocado. Su quest’ultimo, non è la prima volta che ci scagliamo, soprattutto se abbinato al famigerato salmone di allevamento nei ristoranti con poca fantasia. Forse c’è una via di uscita per chi proprio non può farne a meno.

L’alternativa sostenibile

Da alcuni anni in Sicilia si coltivano mango (ottimi quelli della zona dell’Etna) e avocado, e questa è la loro stagione (tre mesi all’anno e non dodici). Per cui, se proprio dovete dedicarvi a questi gusti, cercate almeno un prodotto italiano. Certamente è più sostenibile e sarà anche più buono, per il semplice fatto che è raccolto nel pieno della sua maturazione e non ancora quasi verde per affrontare lunghi trasporti intercontinentali. Sicuramente avere mango e avocado siciliani fa parte dei paradossi e disastri del cambiamento climatico, ma non si possono biasimare gli agricoltori se li sostituiscono a coltivazioni non più adatte. In attesa che, se andiamo avanti così, prima poi in Sicilia cresceranno anche le banane… fonte: La Stampa, Carlo Bogliotti, c.bogliotti@slowfood.it, 25 settembre 2021

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