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Set 27 2013

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LORO E FRECCIAROSSA

Grande serata!

Abbiamo visitato per la prima volta questo ristorante gestito da due giovani bravissimi. Ha ottenuto la Stella Michelin, un paio di anni fa, in compagnia di Margherita Odero e famiglia, patronne dei Frecciarossa, che ringraziamo tantissimo

Antonio, il cuoco, è una mia vecchia conoscenza. Prima di aprire il suo ristorante aveva lavorato da Frosio e con lui avevo fatto un tour, di quelli veloci con Camillo Frosio e la Bita, in Côte du Rhône a cercare vini. Proprio di ritorno da quel tour aveva aperto il suo ristorante. Francesco, sommelier, suo socio invece ha un passato da Vittorio e da Sarmassa in Vicolo Bancalegno.

Il locale è bellissimo, in un cascinale, con resti storici di un castello medievale, composto da tre differenti parti: il Ristorante vero e proprio, il Bistrot ed il Salone delle Feste con annesso Fumoir con sigari e rhum.

Buon numero di partecipanti, tutti estremamente golosi con la presenza della Famiglia Radici al completo in onore ai loro prestigiosi vini.

Per noi locale chiuso per festa privata con aperitivo al banco con stuzzichi formidabili (strepitoso quello di fois gras) e con il prestigioso Frecciarossa Brut Metodo Classico 2008.

Nel salone delle feste incomincia la …festa.

Il petto di Faraona al pepe rosa, sublime (il piatto che mi ha più entusiasmato), cottura sottovuoto e con un carpione di verdure a completare la poesia. Abbinato con estremo successo (casuale, forse) a questo Sillery, il pinot nero vinificato in bianco di Frecciarossa, che tanto successo sta avendo in America.

Si continua con i ravioli d’anatra e mostarda, molto buoni, delicati ed eleganti nel loro sughetto di burro di malga e pinoli con qualche foglia di spinacio ad attenuare il grasso. Importante il Giorgio Odero 2008, pinot nero dei 3 bicchieri del Gambero Rosso (che ha confermato lo stesso premio anche per l’ultima annata in uscita), profondo, frutto maturo, buona acidità e speziatura evidente. Ci servono anche il Giorgio Odero 2005, maturo, molto intrigante e ricco, con tannini più levigati e con una dolcezza più evidente insieme alla speziatura meno invadente.

Buonissimo il guancino di vitello finale a lunga cottura sul quale è stato anche servito il Giorgio Odero 2003, appena stanco, ma con ancora molto avvertite le caratteristiche del pinot nero.

Infine un dessert complesso di mousse di cioccolato guanaja pere e grappa, molto accattivante ed accompagnato dalla Grappa Riserva di Carillo Radici che molto gentilmente ci ha messo a disposizione.

Abbiamo assaggiato il Caffè del nuovo Presìdio Harenna, il caffè selvatico dell’Etiopia, tostato da Art Caffè, il tostatore scelto da Slow Food, unico in Italia: complimenti a Tullio ed Erminia!. Un caffè molto elegante e leggero, piuttosto dolce, che non necessita quindi di zucchero.

Antonio ha spiegato la sua cucina, semplice, legata alla tradizione, leggera cercando di non rovinare la materia prima. Grande apprezzamento da parte di tutti. Silvio

Alcune immagini:

l’aperitivo

vino & cibo

a tavola

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