Un antico alpeggio nelle Orobie Valtellinesi è stato recuperato per l’allevamento e la produzione casearia, tra tradizione e futuro
Alla famiglia Sassella e al Fai il Premio Francesco Arrigoni
Vivono ad oltre 1.900 metri d’altitudine, in un antico alpeggio recuperato dell’Alpe Pedroria, nelle Orobie Valtellinesi, dove si occupano del ripristino dei sentieri, del restauro degli edifici e della produzione del celebre Bitto, capolavoro caseario locale: la famiglia Sassella, pastori e allevatori da generazioni, insieme al Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano, che insieme a loro hanno reso l’alpeggio un vero e proprio laboratorio dove sperimentare un modo nuovo di pensare e di vivere gli spazi rurali, si sono aggiudicati il “Premio Francesco Arrigoni 2023”, in memoria del grande giornalista e critico gastronomico.
In passato il riconoscimento è stato attribuito a personalità e progetti di grande valore sociale, da Don Ciotti di Libera Terra ai pescatori-soccorritori di Lampedusa, da Ruben Ristorante Solidale di Milano alla Fondazione Francesca Pecorari. Quest’anno è stata scelta un’iniziativa in ambito agricolo e alimentare contraddistinta da una forte valenza etica: grazie al lascito testamentario dell’architetto Stefano Tirinzoni, figura di spicco della cultura alpina, il Fai – Fondo per l’Ambiente Italiano ha dato vita ad un meritorio piano di recupero paesaggistico e ambientale in cui hanno ruolo centrale i saperi tradizionali della famiglia Sassella, che, all’Alpe Pedroria, cura l’allevamento e la produzione casearia, oltre che il ripristino delle aree a pascolo, la manutenzione dei sentieri e la filologica ristrutturazione della baita (edificio in pietra ad uso abitativo), ma anche il “calecc”, la costruzione in pietra che protegge la zona di caseificazione, la stalla e la casera destinata alla stagionatura delle forme. Alla cerimonia di consegna del Premio è seguita una cena di raccolta fondi a favore del Comitato, affidata come di consueto a grandi firme della cucina italiana: quest’anno, Ezio Gritti, già stella Michelin all’Osteria di Via Solata a Bergamo, e Dario Soldo, chef del ristorante Cesira di Colere. Fonte: WineNews, 08.05.2023