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Dic 04 2012

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ATTO VANDALICO SENZA PRECEDENTI A CASE BASSE DI MONTALCINO

Il “killer” del Brunello è un ex dipendente

Né mafia, né vendetta tra produttori: a distruggere le sei annate (dalla 2007 alla 2012) di Brunello di Montalcino dell’azienda della famiglia Soldera, Case Basse, versando 626 ettolitri di vino nelle fogne, sarebbe stato un ex dipendente, Andrea Di Gisi. Alla base dei reati contestatigli, violazione di domicilio aggravata e sabotaggio aziendale aggravato, al termine delle indagini dei Carabinieri di Siena e di Montalcino, coordinate dalla Procura di Siena, i cui risultati sono stati resi pubblici oggi nella conferenza stampa andata in scena al Comando dei Carabinieri di Siena, ci sarebbe uno screzio tra l’ex dipendente e lo stesso Gianfranco Soldera, che qualche mese fa aveva portato al licenziamento di Di Gisi, che avrebbe agito quindi per vendetta personale. Ad incastrarlo, come spiega il Sostituto Procuratore della Procura di Siena Aldo Natalini, “il fatto che chiunque abbia agito doveva conoscere bene l’azienda, sapere gli orari del custode edessere a conoscenza dell’assenza di videosorveglianza. Poi ci sono i tabulati telefonici, un’intercettazione ambientale che lascia pochi dubbi, e i pantaloni, ancora impregnati di vino, rinvenuti durante la perquisizione nella casa di Di Gisi”. da winenews

Gianfranco Soldera blocca le vendite del Brunello Case Basse per frenare la speculazione

La notizia aveva fatto il giro del mondo, la ►notte fra il 2 e il 3 dicembre scorsi, qualcuno ha fatto irruzione nella cantina dell’azienda Case Basse di Gianfranco Soldera, ha rotto i sigilli e ha svuotato le botti che contenevano il Brunello di Montalcino dal 2007 al 2012. Un atto vandalico senza precedenti, una violenza che sapeva di intimidazione, sui giornali di tutto il mondo è comparsa la parola “mafia”. Un danno enorme per la piccola azienda ilcinese, ma anche un danno per tutto il comparto, per l’immagine di questa località toscana fra le più note grazie proprio alla produzione di uno dei vini simbolo del nostro Paese.

Ebbene, le indagini sembrano aver portato ad escludere le ipotizzate vendette per lo scandalo di Brunellopoli, del quale Soldera è stato a torto considerato artefice, così come la pista mafiosa non ha portato a nulla. Appare invece ormai quasi certo che il responsabile sia un ex dipendente di Case Basse che, con un atto irresponsabile e folle, si sarebbe vendicato di un torto subito.
Intanto i produttori del Consorzio del Brunello di Montalcino si sono offerti di donare parte del loro vino a Case Basse, gesto che Soldera ha apprezzato ma, ha preferito suggerire di destinare i fondi alla ricerca sul Sangiovese.

Nel frattempo le vendite dell’ultima annata in commercio del Brunello di Montalcino Case Basse, la 2006, è oggetto di assurde speculazioni (ma anche le annate precedenti ancora in circolazione), tanto che una bottiglia di questo vino ha raggiunto quote anche di svariate migliaia di euro; proprio sul web la vendita online nei giorni scorsi sembrava impazzita, tanto che una nota enoteca lo aveva proposto a ben 4.500 euro.

Ora il vino è scomparso dalla lista, molto probabilmente perché Gianfranco Soldera habloccato le vendite delle annate disponibili e diramato un comunicato dove prende con chiarezza inequivocabile le distanze da una simile follia speculativa:

Desideriamo innanzitutto ringraziare tutti coloro che – direttamente e indirettamente – ci hanno espresso la loro solidarietà e vicinanza; chi ci ha spronato a continuare e chi si è offerto di aiutarci anche con il proprio lavoro. Una partecipazione straordinaria, da ogni parte del mondo, che ci ha lasciati stupiti, commossi ed orgogliosi. Ad ogni messaggio abbiamo prestato attenzione ed ognuno rimarrà parte della nostra storia. Vorremmo rispondere a tutti se riuscissimo. Un filo invisibile ma indistruttibile ci unisce ormai a chi condivide i nostri valori, a chi si è indignato per questo crudele sfregio al lavoro ed alla passione, a chi come noi vuole reagire andando avanti senza cedere ai propri principi. Oltre l’ambito del settore in cui operiamo, oltre i confini geografici.
Questo territorio e i suoi frutti sono patrimonio unico di una comunità senza confini e ciò conferisce a tutti coloro che lo vivono e vi prestano il proprio lavoro la responsabilità di preservarlo e di valorizzarlo. In questa logica, la proposta sorta in seno al Consiglio del Consorzio del Brunello di Montalcino, riunitosi in seduta straordinaria il 7 dicembre, merita il nostro sentito ringraziamento. E’, peraltro, preferibile, a nostro parere, che i frutti raccolti da questa azione venissero destinati non a favore di Case Basse ma a sostenere attività di ricerca e sperimentazione che abbiano come oggetto il vitigno ed il vino Sangiovese nel territorio di Montalcino e la sua valorizzazione nel mondo, con il coinvolgimento delle Università di Siena e Firenze e l’apporto imprescindibile di giovani ricercatori.

Per quanto ci riguarda, intendiamo continuare la nostra attività basandoci sulle nostre forze oltre che sull’apprezzamento e sostegno del nostro distributore in Italia e di tutti i nostri importatori ed affezionati clienti. Desideriamo, infine, informare tutti che dal 3 dicembre, fino a data da stabilire, abbiamo sospeso la vendita dei nostri vini. Pur rispettando la libertà commerciale degli operatori del settore, pensiamo importante comunicare il nostro dissenso e la nostra estraneità a pratiche speculative sul prezzo dei nostri vini già sul mercato, pratiche che allontanando il consumatore finale dall’accessibilità al vino snaturano il senso del nastro lavoro: condividere con gli appassionati il piacere dì apprezzare un vino unico.”. A buon intenditor…

 

Caso Soldera: parla il Distributore Heres

C’è anche l’ipotesi di una vendita en primeur delle prossime vendemmie, dalla 2013 in poi, per il Brunello di Montalcino di Case Basse di Gianfranco Soldera. Che non è stato l’unico danneggiato dall’atto che ha portato alla distruzione di 6 annate del suo vino (2007-2012). Lo spiega Cesare Turini, ad di Heres, società che distribuisce marchi top dell’enologia (da Tenuta di Biserno a Pol Roger, per esempio), e che ha l’esclusiva per l’Italia sui vini di Soldera. “Il danno maggiore è per Gianfranco – spiega Turini – ma anche per noi è importante, sia da un punto di vista economico, sia perché vuol dire rimandare un progetto di distribuzione innovativo a cui avevamo lavorato per mesi. Sia per le ripercussioni sul mercato. Abbiamo dovuto stoppare la vendita delle poche bottiglie 2006 che avevamo per l’Italia, neanche 1.000”. Ma per Turini, cercando un aspetto positivo, c’è il fatto che “paradossalmente, chi ha voluto danneggiare Soldera, così lo farà diventare un mito. Mi ha chiamato un amico ristoratore da New York, raccontandomi che c’è chi gli ha proposto di acquistare tutto lo stock di Brunello di Soldera fino a 1.300 dollari a bottiglia” … da: winwnews

 

Attacco vandalico a Montalcino

Parrebbe un vero e proprio sabotaggio ai danni di Case Basse e Gianfranco Soldera con la distruzione, compiuta la notte scorsa, della sua intera produzione di vini dal 2007 al 2012.

Le notizie sono ancora frammentarie per cui non è ancora possibile fare commenti precisi ma ci pare che questa sia un pessima pagina della storia del vino italiano. Inquietudine e sbigottimento sono i primi sentimenti che proviamo. A Gianfranco Soldera va tutta la nostra solidarietà. Ci auguriamo di sapere presto chi possa aver commesso un così grave reato e per quale ragione si sia giunti a questa barbara regressione culturale.

G.B., Il Consenso

 

Un atto vandalico senza precedenti a Case Basse, l’azienda ilcinese di Gianfranco Soldera

Quanto è accaduto la notte del 2 dicembre a Case Basse, una delle aziende simbolo di Montalcino, proprietà di Gianfranco Soldera, non poteva passare sotto silenzio.

A mia memoria credo che un gesto del genere, che richiama antichi comportamenti mafiosi, non si sia mai verificato: qualcuno è entrato in azienda, evidentemente in un momento in cui non c’era nessuno, ed ha svuotato l’intera produzione di Brunello di Montalcino dal 2007 al 2012.

Il gesto è chiaramente intimidatorio, poiché dalla cantina non sono state portate via né bottiglie né altri materiali.

Sei annate andate perdute per sempre di uno dei vini più buoni di cui il nostro Paese possa andare orgoglioso. Spero che le indagini su un evento così vergognoso e violento possano portare alla cattura dei responsabili.

Viene naturale tornare indietro nel tempo, a quattro anni fa, e domandarsi se le posizioni nette e determinate assunte da Soldera nei confronti di quello che è stato indubbiamente il momento più difficile e nebuloso del comparto vitivinicolo ilcinese, possano essere una possibile causa di un simile gesto. Onestamente ho qualche dubbio, non capisco quale senso potrebbe avere una rappresaglia fatta quattro anni dopo, quando ormai ci si è lasciati alle spalle quel momento infelice.
Da parte mia e di tutta la redazione il totale sostegno umano e morale ad un grande uomo del vino quale è Gianfranco Soldera, e la speranza che sia fatta luce su un così efferato, ma sicuramente premeditato, gesto. Roberto Giuliani, LaVINIum

 

Lo sfregio di Case Basse a Montalcino

La notizia, bruttissima, e che WineNews ha diffuso, suo malgrado, per prima, e che ha già fatto il giro del mondo, ora è ufficiale. Come spiega un comunicato della famiglia Soldera, “nella notte tra domenica 2 dicembre e lunedì 3 dicembre, ignoti hanno sfondato le difese e sono penetrati nella nostra cantina in località Case Basse; non hanno rubato neanche una bottiglia ma con un atto vandalico, doloso e delinquenziale di estrema gravità per tutto il territorio, hanno aperto le valvole di 10 botti di vino atto a divenire Brunello di Montalcino delle 6 annate (2007-2012). La perdita ammonta a 62.600 litri diBrunello, con un danno economico rilevantissimo. Un gesto che non merita nessun aggettivo, tanta la gravità che si riverbera ben oltre i confini della nostra azienda. Il nostro pensiero e la nostra azione, in questo momento, sono dirette solo al futuro, perché nessuna intimidazione può fermare il lavoro e l’amore per questa terra”.

Come spiega a WineNews il figlio del proprietario Gianfranco Soldera (foto), Mauro, la cantina “era assicurata contro atti vandalici, ma il danno è difficilmente copribile”. Danno che, da stime WineNews, sarebbe sui 5-7 milioni di euro. Le indagini continuano. da winenews

 

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