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Mar 06 2013

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“C’È DEL NUOVO IN QUESTA TERRA” DI CARLO LEIDI

Mercoledi 6 marzo, ore 17,00 alla Sala del Mosaico (“Ex Borsa Merci”), Palazzo dei Contratti e delle Manifestazioni – Via Petrarca 10 – Bergamo

Omaggio all’amico Carlo. Nel 15° Anniversario della morte, Mimmo Boninelli esce con una raccolta di scritti di Carlo Leidi dal titolo C’è del nuovo in questa terra. Il libro è presentato dal Collegio Notarile di Bergamo, dalla Fondazione Bergamo nella Storia e dalla Fondazione per la Storia Economica e Sociale di Bergamo.

Interverranno: Roberto Sestini, Presidente della Fondazione per la Storia economica e sociale di Bergamo, Emilio Moreschi, Amministratore Delegato della Fondazione Bergamo nella Storia, Pier Luigi Fausti, Notaio in Bergamo, Valentino Parlato, Giornalista, Antonio Parimbelli, già Notaio in Bergamo e Alfonso Modonesi, Fotografo.

Carlo Leidi (Bergamo, 1930-1998) è stato un esponente della Bergamo politica e culturale degli anni Sessanta e Settanta, oltre che fotografo, scrittore e cultore enogastronomico. Fu consigliere Comunale per diverse legislature; alla scissione del Partito Comunista si schierò per Il Manifesto, del quale fu uno dei Fondatori. Profondo cultore del buon vivere, del diritto al cibo e al piacere, si avvicinò ad Arcigola-Slow Food, divenendo il Notaio certificatore della sua nascita. Subito dopo fondò la Condotta del Bergamasco, una delle prime in Italia, della quale fu Fiduciario fino al termine alla sua vita.

Egli amava definirsi notaio per dovere e fotografo per passione: il suo amore per la fotografia è nato nel secondo dopoguerra, con lo scopo di utilizzare le immagini per documentare la realtà sociale. Ha pubblicato molti libri (altri potenziali sono rimasti in archivio), dove sono espresse le diverse personalità del fotografo: cronista attento ai mutamenti della società umana e artista, che vede nelle creazioni artistiche un mezzo per redimere la storia dal suo dolore e dalla sua violenza.

Suoi i reportage sull’Africa nera (1969-1971, nel favoloso e incontaminato Mali, culla della grande civiltà dei Dogon), sul viaggio del Papa in Polonia (1979), su Bergamo, la sua città di cui voleva salvaguardare in modo particolare la qualità urbana e il patrimonio artistico, e la Toscana, documentando, con gli amici di Slow Food Arcigola, la cosiddetta “civiltà del vino”, cogliendo la voglia di vivere e la vitalità appagata, propria di una stagione nuova della realtà contadina. Con Alfonso Modonesi ha documentato Praga nell’anno 1968. Le sue fotografie sono state pubblicate su L’Europeo, La Domenica del Corriere, Historia, Du, Fotografie (Praga), Design ed altri periodici e quotidiani stranieri. Di lui hanno scritto A. Arcari, V. Jiru. Ha partecipato a varie mostre: Il Ritratto, Ponte San Pietro, 1963; Fermo 1964, 1695, 1966, 1973; La figura umana, Bergamo 1966; Italia 1968, Italia 1970, Bergamo; La fotografia italiana, Praga 1965; Immagini della Cina, Galleria l’Immagine, Bergamo 1974; Teatro di Pietra, Bergamo 2002. Tra le sue principali opere, ricordiamo I santi contadini (1973), Bergamo, o cara. Verso una città senza memoria (1975), L’autunno di Praga (Il Manifesto, 1978), La Morra nel cuore del Barolo (1989), Bacco in Toscana (Slow Food, 1998), Teatro di pietra (2002).

Ora l’archivio fotografico di Carlo Leidi è stato acquisito dal CRAF di Spilimbergo con l’impegno della sua catalogazione e valorizzazione. scarica: Carlo Leidi locandina

 

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