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Mag 30 2013

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NEGLI OSPEDALI ITALIANI IL 40% DEL CIBO VIENE SPRECATO

Negli ospedali italiani il 40% del cibo preparato per degenti e dipendenti degli ospedali finisce nella pattumiera. Per evitare questo spreco il Ministero della Salute lancia il progetto per destinare i pasti a chi da solo non ce la fa più, come i quasi due milioni di poveri assistiti ogni giorno dal Banco Alimentare con le sue 8.600 strutture caritative convenzionate.

Le strutture ospedaliere hanno già accolto l’iniziativa e in molti casi sono già pronte ad aderire o, come l’ospedale Molinette di Torino, già ci avevano pensato. La struttura piemontese, tra le più grandi e importanti d’Italia, ha infatti appena siglato un accordo con il Banco Alimentare del Piemonte per recuperare il cibo non distribuito nella mensa e nei reparti dell’ospedale: in previsione 14.000 pasti l’anno (70-80 porzioni giornaliere sulle 3.500 preparate quotidianamente) che non saranno buttati ma saranno destinati alle mense per indigenti della città.

I Direttori Generali Del Ministero della Salute stanno studiando il piano: c’è un tema di qualità e di costi ma anche quello del moltissimo cibo che è buttato via o sprecato, e che potrebbe essere riutilizzato, mettendo gli ospedali al centro di un’importante circuito socio-sanitario. E in effetti pare che 4 pasti su dieci rischiano di essere buttati sia per la scarsa varietà dei menu sia per gli orari in cui vengono serviti i pasti in ospedale che spesso non coincidono con le esigenze del paziente ricoverato. Al San Camillo Forlanini di Roma, una delle più grandi strutture in Europa e in Italia assieme alle Molinette grandissime quantità di cibo vengono buttate nella spazzatura. Nel nosocomio si offrono ogni giorni tre pasti ai 5.000 pazienti ricoverati e una mensa interna serve i 1.000 dipendenti: è praticamente un paese che deve essere sfamato ogni giorno. Altra strategia quella di non esternalizzare il servizio, come fa l’Ospedale Pascale di Napoli (Istituto di ricerca e cura con 250 posti letto): producendo i pasti nelle cucine interne si possono controllare meglio le quantità da preparare ogni giorno.

Fonte: Ansa

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