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Nov 29 2019

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CAPPERI DELLE EOLIE, VIA LIBERA ALLA DOP

Il consorzio eoliano è composto da una sessantina di aziende che operano in tutte le isole dell’arcipelago. Tra tre mesi la registrazione ufficiale

Dopo il cappero di Pantelleria che ha già il bollino Igp anche i capperi eoliani stanno per ottenere un riconoscimento: quello di denominazione di origine protetta. Il decreto del ministero delle Politiche agricole è stato pubblicato nella Gazzetta Europea. Registrazione e ufficialità avverranno però tra 3 mesi, necessari per esaminare eventuali ricorsi.

Il consorzio eoliano è composto da una sessantina di aziende che operano in tutte le isole dell’arcipelago: Lipari, Vulcano, Filicudi, Alicudi, Panarea, Stromboli, e dei comuni di Santa Marina Salina, Malfa e Leni nell’Isola di Salina, in provincia di Messina.

Nelle Eolie se ne raccolgono circa 600-700 tonnellate all’anno, la maggior parte proviene dall’isola di Salina. Il costo dei capperi è di 15 euro al chilo. La Dop punterà a far aumentare la produzione che per ora non riesce a soddisfare le richieste.

L’iniziativa era stata contestata dai tre sindaci di Salina, dove appunto si concentra la produzione, con un ricorso al Mipaaft e all’assessorato regionale all’Agricoltura. Clara Rametta, Riccardo Gullo e Domenico Arabia, primi cittadini di Malfa, Leni e Santa Marina Salina, sostenevano che “se Dop deve essere, deve denominarsi cappero di Salina, così come è conosciuto ed apprezzato in tutto il mondo. Fonte: Il Sole 24 Ore, L.Ben., 29.11.2019

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