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Apr 19 2023

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SPARKLING: 60 MESI PER UN FRANCIACORTA RISERVA

Il territorio, la tecnica, il tempo rendono ogni bottiglia di Franciacorta un prodotto sempre più apprezzato anche all’estero, come dimostra l’elezione a Official Sparkling Wine nella prossima edizione degli Emmy Awards

Foto di Paola Capelletto su Unsplash

Cosa c’è dentro un calice di Franciacorta riserva? C’è un territorio, quello del Lago d’Iseo che si incastona con il Monte Orfano. C’è il sentore della frutta, la sapidità, la freschezza, il perfetto bilanciamento delle note di gusto. C’è un perlage fine, intenso e persistente. C’è un simbolo, che descrive un pezzo di Italia e lo racconta al mondo. E c’è il tempo: lungo, lento e paziente. Il Franciacorta riserva ha una caratteristica che lo rende unico e riconoscibile: il disciplinare infatti impone un periodo di affinamento sui lieviti di almeno 60 mesi.

Ed è proprio il tempo a rendere questo vino così particolare ed esclusivo. Il tempo visto da ogni angolatura, se pensiamo, ad esempio, che si tratta comunque di un millesimato: per la sua produzione vengono infatti selezionate uve provenienti da un’unica annata, le più interessanti in termini qualitativi.

Ma non solo. Il tempo detta le scadenze, i ritmi. Quelli delle mani che vendemmiano tra la prima decade di agosto e la prima di settembre. Quelli della spremitura delle uve. Quelli della prima fermentazione e del tiraggio, momento delicato in cui al vino imbottigliato vengono aggiunti zucchero e lieviti per una seconda e lenta rifermentazione. Quelli dell’affinamento, in cui le bottiglie riposano in orizzontale. Quello della scuotitura, quando, sempre a mano, le bottiglie vengono ruotate, giorno dopo giorno. Quello della sboccatura per il rabbocco con lo sciroppo di dosaggio, che andrà a determinare la specifica tipologia di gusto dei Franciacorta.

Eccolo il tempo. Del territorio, dell’agricoltura, delle vigne, del lavoro dell’uomo. Il tempo dell’attesa. E anche il tempo, lunghissimo, in cui, pezzo dopo pezzo, Franciacorta ha costruito la sua storia. Perché se è vero che ormai più di trent’anni fa è nata come oggi noi la conosciamo, in realtà questo racconto arriva da lontano. Da quando le monache dell’abbazia di Santa Giulia di Brescia registrarono tra l’ottavo e il nono secolo le vigne migliori del cenobio benedettino sulle pendici della fascia collinare morenica che dal Lago d’Iseo giunge alle porte di Brescia.

Da lì in poi è stato tutto un crescendo. Dalle carte delle ordinanze del medioevo fino ad arrivare al riconoscimento della zona in cui i vitigni di Franciacorta diventano vino d’eccellenza e icona di un patrimonio italiano enologico denso di qualità e varietà.

A testimoniarlo le tante iniziative e la partnership, anche internazionali. L’ultima è quella con la 75esima edizione degli Emmy Awards, che si svolgerà lunedì 18 settembre a Los Angeles, con i vincitori del famoso premio televisivo americano che brinderanno alla statuetta con un calice di Franciacorta tra le mani. «Siamo orgogliosi che la Television Academy abbia scelto Franciacorta come Official Sparkling Wine per il prossimo triennio» ha annunciato Silvano Brescianini, Presidente del Consorzio Franciacorta. «È una partnership a lungo termine che non solo ci garantisce un’importante presenza nel mercato americano, che è per noi in forte crescita, ma che offre anche alle nostre eccellenze artigiane del territorio una visibilità ed un posizionamento esclusivo a livello internazionale».

Entusiasta anche Frank Scherma, Presidente e Ceo della Television Academy: «Franciacorta è il partner perfetto per gli Emmy e per la Television Academy. I vini Franciacorta sono rinomati per la loro qualità e siamo entusiasti di poterli offrire ai nostri candidati, membri, partner e ospiti per tutta la stagione. Non riesco a pensare a un modo migliore per ampliare l’ospitalità e i festeggiamenti se non con un bicchiere di Franciacorta».

Una nuova tappa che segna ancora una volta la personalità del consorzio e la sua connessione con i brand più esclusivi. In fondo, i numeri danno quasi sempre ragione a Franciacorta. Dopo un rallentamento dei consumi a causa della pandemia, dal 2021 le cose sono tornate nei ranghi e il consorzio è riuscito a «realizzare risultati molto positivi soprattutto a partire dalla primavera, nonostante in diversi mercati le restrizioni fossero ancora presenti e le notizie non fossero sempre rassicuranti. La capacità di contenere gli effetti negativi e sfruttare in maniera completa i periodi positivi ci rassicurano sulla qualità e la forza della nostra denominazione, anche per il futuro».

Oggi infatti le vendite hanno superato la soglia dei venti milioni di bottiglie, nonostante solo poco più di due milioni siano dedicate al mercato estero. Numeri che dipendono da diversi fattori: da un calo di produzione dovuto al cambiamento climatico e anche dalle aziende che comunque rimangono a dimensione familiare. Il giro di affari, tra i 400 e 450 milioni di euro annui, però continua a descrivere un marchio in grado di smuovere l’economia italiana e forse questi dati, sommati a tutti gli elementi che abbiamo messo nero su bianco, disegnano Franciacorta come un gioiello da appuntare, prezioso, sulla giacca tricolore del nostro territorio.   Fonte: Linkiesta,  Gastronomika, Il Valore del Tempo, Giulia Salis, 19.04.2023

Questo articolo fa parte del dossier su “Il valore del tempo”, il tema del Festival di Gastronomika 2023 che si terrà a Milano dal 21 al 22 Maggio. Per informazioni puoi leggere qui

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