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Set 13 2012

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BRING THE FOOD: PORTA IL CIBO A CHI NE HA BISOGNO

La crisi globale ha portato la fame. Non è retorica: il tema della scarsità del cibo è così urgente che il G20 ha come primo punto all’ordine del giorno l’aumento smodato dei prezzi alimentari e la conseguente cattiva distribuzione.

Non stiamo parlando di paesi distanti né di problemi lontani: i dati sulla povertà nazionale diffusi dall’Istat lo scorso luglio ci descrivono un paese dove una famiglia su quattro è povera (28,5%), con punte del 45,2% nel Mezzogiorno. Otto milioni di persone secondo l’Istat. Di questi cercano di occuparsi le migliaia di associazioni caritatevoli, cattoliche e laiche, che ogni giorno in Italia distribuiscono cibo a chi ne ha bisogno. Basti pensare che solo a Roma sono 27 mila i pasti serviti al giorno nelle quattro mense sociali della Capitale.

Queste organizzazioni molto spesso hanno degli accordi con ristoranti, catering o supermercati che forniscono loro cibo ancora buono ma non più adatto alla vendita. Ma rimane il fatto che viene sprecata una quantità di cibo enorme ogni giorno. Una possibile soluzione sarebbe migliorare la comunicazione tra chi ha in eccedenza e chi ha bisogno.

Proprio con questo spirito Aaron Ciaghi ha creato “Bring the food”.

Ciaghi è un giovane ricercatore che lavora a Trento nell’Unità ICT4G della Fondazione Bruno Kessler. Il gruppo di ricerca, di cui è project manager, è attivo proprio nella progettazione di sistemi informatici volti a migliorare la qualità della vita. L’idea di Ciaghi è brillante quanto elementare: creare una piattaforma che possa servire da agorà per il cibo in eccedenze. Gli esercenti possono iscriversi e segnalare la quantità e la scadenza dei loro prodotti. A questi viene assegnato un codice che i richiedenti (associazioni, ONG, mense ecc.), a loro volta iscritti, dovranno mostrare quando andranno a ritirare i prodotti.

L’applicazione ha già avuto un discreto successo sia attraverso il sito web (http://www.ict4g.org/btf/clientdesktop/index.php) sia attraverso Mobile con sistema Android. Le richieste da parte delle organizzazioni di volontariato sono in aumento costante. La difficoltà, tuttavia, rimane quella di collegare logisticamente i donatori ed i riceventi. Perché anche nella nostra nazione la cattiva distribuzione del cibo (e delle ricchezze) rimane la questione primaria.

Per ulteriori informazioni:

http://www.rhok.org/node/81546

http://italianvalley.wired.it/news/2012/08/21/bring-the-food-evita-sprechi-cibo-376123.html

fonte: L’Unità –  Elena Fanelli

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